Monumenti al buio, condizionatori a 25 gradi in estate, termosifoni a 21 gradi in inverno e produzione industriale ad alta intensità energetica contingentata solo in alcuni periodi dell’anno. Il prezzo del metano torna a volare e l’Unione europea si prepara ai razionamenti nei consumi di famiglie e imprese. Con un terzo delle forniture verso il Vecchio continente a rischio dopo la comunicazione di ieri di Gazprom che ha visto ridursi il livello di gas in transito attraverso l’Ucraina nelle stesse ore in cui Mosca ha bloccato la sezione polacca del gasdotto Yamal, a Bruxelles si lavora ai dettagli del pacchetto RePowerEU, il piano con cui la Commissione illustrerà la sua strategia per diventare autonoma dalle forniture energetiche russe che sarà presentato la prossima settimana.
Putin ferma il gasdotto Yamal, l'Ue pronta al razionamento. Vola il prezzo del metano
La bozza di Bruxelles
Dalla bozza circolata a Bruxelles emerge che, in caso di interruzione improvvisa totale o parziale delle consegne da parte della Russia, i Paesi Ue dovrebbero procedere con un «razionamento coordinato», ispirato alla solidarietà. In pratica, una riduzione dei consumi negli Stati meno colpiti dall’impatto dello stop ai flussi di Gazprom, così da alleviare la pressione su quelli che invece più accusano il colpo della chiusura dei rubinetti: Italia e Germania in testa, ma anche i Paesi dell’Europa orientale che, non avendo sbocco sul mare, non possono ricevere i carichi di gas naturale liquefatto a bordo delle navi metaniere e devono invece fare affidamento sull’infrastruttura europea.
La riduzione dei consumi industriali e privati non è più un tabù da settimane ormai, anche perché dopo la chiusura dei rubinetti russi verso Polonia e Bulgaria è forte l’incertezza su quello che accadrà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, legata in particolare al funzionamento dello schema di pagamento delle forniture di gas aderendo al sistema doppio conto presso Gazprombank con obbligatoria e automatica conversione del corrispettivo in euro in rubli, che molte compagnie sarebbero pronte a seguire ma che secondo Bruxelles è una violazione delle sanzioni.
Cosa cambia in Europa per famiglie e imprese
Per prepararsi a una possibile imminente chiusura dei rubinetti da parte di Mosca, vari Stati - Italia compresa, ma anche Germania e Austria - hanno messo mano ai piani per il razionamento del metano e attivato la prima fase di allerta. Tra le ipotesi sul tavolo c’è la riduzione dell’illuminazione pubblica - dai monumenti agli uffici delle amministrazioni -, che risparmierebbe ospedali e infrastrutture critiche come le stazioni ferroviarie e gli aeroporti, oltre alla riduzione della climatizzazione estiva per contenere gli sprechi energetici e tutelare le scorte in vista dell’inverno.
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