Fisco, tempi per rispondere e sanzioni: ecco la guida alle comunicazioni di irregolarità

Fisco, tempi per rispondere e sanzioni: ecco la guida alle comunicazioni di irregolarità
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Martedì 17 Dicembre 2019, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 20:08
E’ online un vademecum aggiornato che illustra le principali novità e le caratteristiche degli “avvisi” emessi a seguito dell’attività di controllo delle dichiarazioni fiscali. Cosa sono le comunicazioni di irregolarità? Cosa deve fare un contribuente quando le riceve? Quanto tempo ha per correggere gli errori che vengono evidenziati dall’ufficio? Dove chiedere informazioni su come regolarizzare la propria posizione con il Fisco? Tutte le risposte nella guida aggiornata pubblicata nella sezione “l’Agenziainforma” del sito internet delle Entrate.

La guida mette in rilievo, anzitutto, le modalità da seguire sia nel caso in cui il contribuente condivida le contestazioni contenute nella comunicazione di irregolarità, sia quando non è d’accordo con quanto riportato nell’avviso. In particolare, nel caso di comunicazioni relative ai controlli automatici, il contribuente può regolarizzare la propria posizione versando, entro 30 giorni dal ricevimento dell’avviso, l’imposta dovuta, gli interessi e una sanzione del 10%, invece di quella ordinaria del 30% che gli verrebbe richiesta con la cartella di pagamento. Nel caso di comunicazioni di irregolarità relative ai controlli formali, oltre a imposta e interessi è dovuta una sanzione del 20%, cioè ridotta a 2/3 di quella ordinaria.



La guida, inoltre, descrive come dilazionare il debito tributario riportato nella comunicazione. Sono possibili al massimo otto rate trimestrali per importi fino a 5mila euro; la rateazione sale fino a venti rate trimestrali per importi superiori ai 5mila euro. Le rate scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre. Il contribuente decade dalla rateazione quando non paga la prima rata entro il termine indicato nell’avviso oppure, per quanto riguarda la rata diversa dalla prima, se non paga entro la scadenza di quella successiva.

Infine va ricordato che le comunicazioni di irregolarità non sono dei veri e propri atti impositivi e, pertanto, non possono essere impugnate dinanzi alle Commissioni tributarie. Chi ha necessità di fornire elementi diversi, rispetto a quanto riportato nella comunicazione, può farlo, nel caso di controllo automatizzato, rivolgendosi direttamente a un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle entrate. Se, invece, la comunicazione è emessa dopo il controllo formale, il contribuente deve rivolgersi direttamente all’ufficio di competenza che l’ha inviata.

 
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