Energia, l'efficienza corre sulle reti smart. Ecco il piano dell'Enel

Grids intelligenti capaci di garantire velocità, flessibilità e sicurezza.

Energia, l'efficienza corre sulle reti smart. Ecco il piano dell'Enel
di Francesco Bisozzi
4 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Novembre 2023, 06:00

La partita per l’elettrificazione del sistema energetico si gioca sulle smart grids. Nel 2022 più di 200mila impianti sono stati connessi alla rete di distribuzione di energia elettrica di Enel, per una potenza complessiva di 2,4 Gigawatt. Mentre sono stati più di 220mila gli allacci completati nei primi sette mesi del 2023, per un totale di 2,6 Gigawatt di potenza. La rete italiana oggi è fra le più all’avanguardia e interconnesse. Il gruppo Enel gestisce oltre 1,2 milioni di chilometri di rete, circa 450mila cabine secondarie e 2.500 fra cabine primarie e centri satellite. E ancora: dei 31,7 milioni di utenti finali complessivi serviti dalla rete, più di 30 milioni sono già dotati di contatori open meter.

GLI OBIETTIVI

La rete di Enel accoglie infine al momento 1,4 milioni di impianti di generazione distribuita, per una potenza complessiva superiore a 30 Gigawatt. Numeri che parlano da soli. Le linee operative contenute nel Pniec, il Piano nazionale integrato energia e clima, indicano come l’Italia intende raggiungere gli obiettivi al 2030 legati alle politiche energetiche e di mitigazione climatica. A fine giugno il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha inviato a Bruxelles una proposta di aggiornamento del piano, il cui obiettivo complessivo di copertura di consumi energetici da fonti rinnovabili al 2030 è salito al 40,5%, 10,5 punti percentuali in più rispetto alla vecchia versione. L’implementazione del precedente Pniec 2019, che pure poneva obiettivi estremamente sfidanti, si è resa necessaria alla luce dei recenti conflitti internazionali e della pandemia, per sviluppare adeguate misure per migliorare sicurezza energetica, tutela dell’ambiente e accessibilità dei costi dell’energia. Rimangono al centro del nuovo Piano nazionale integrato energia e clima la diffusione delle rinnovabili e l’efficienza energetica, connesse alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, ma la proposta di aggiornamento del Mase guarda pure al miglioramento della sicurezza energetica e alle opportunità economiche e occupazionali per le famiglie e per il sistema produttivo.

Solo quest’anno sono già stati installati 3,5 Gigawatt di nuove rinnovabili in Italia, più di tutto il 2022, ma per accogliere adeguatamente tutta questa nuova energia prodotta ci vuole un fattore abilitante, un anello di congiunzione che permetta all’elettricità di viaggiare veloce e di non perdere nulla in termini di affidabilità e sicurezza. Questo filo conduttore è rappresentato dallo sviluppo delle reti.

EVENTI METEO

Implementare le smart grids significa infatti rendere più efficiente la distribuzione dell’energia elettrica, che oggi è elemento abilitatore di un modello di produzione che è fortemente decentralizzato rispetto a quello a cui finora siamo stati abituati e caratterizzato da poche grandi centrali produttrici di energia. In questo contesto il miglioramento e l’efficientamento dell’infrastruttura passano attraverso l’aumento della cosiddetta hosting capacity, sarebbe a dire la capacità della rete di accogliere energia da fonte rinnovabile da sempre più impianti. Un altro aspetto cruciale è la resilienza delle reti: incrementarla, soprattutto in considerazione dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, significa investire nella salvaguardia dell’infrastruttura rendendola più flessibile e facile da ripristinare in caso di forte stress atmosferico. Ecco perché il gruppo Enel punta con decisione sull’innovazione e sul continuo potenziamento della rete. Rete che oggi, come detto, accoglie già impianti di generazione distribuita per 30 Gigawatt. Più nel dettaglio, la strategia del gruppo prevede di sviluppare una rete elettrica in grado di integrare, in modo intelligente, il comportamento e le azioni di tutti gli utenti. Per la generazione distribuita, infatti, non basta aumentare il numero delle cabine primarie e incrementare la hosting capacity, ma è necessario anche promuovere la digitalizzazione delle reti e l’installazione dei contatori elettronici di seconda generazione. Perché più la rete è smart e più è flessibile e, quindi, in grado di gestire le risorse distribuite. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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