Stabilità, dalla Ue un ok con riserva. Critiche al taglio della Tasi

Stabilità, dalla Ue un ok con riserva. Critiche al taglio della Tasi
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 19:01
La legge di stabilità italiana passa, con riserve, il primo esame ma l'Ue avverte che è «a rischio di non conformità» con il Patto, essendoci nel 2016 «un rischio di significativa deviazione» dall'aggiustamento richiesto verso il pareggio di bilancio. Ci sarà una nuova valutazione in primavera. L'Ue chiede anche «le necessarie misure» per assicurare il rispetto dei target.



Il rischio di non conformità è quella categoria che la Commissione Ue assegna quando «la bozza di legge di stabilità non assicura il rispetto degli obblighi del Patto di stabilità e crescita. La Commissione quindi invita le autorità a prendere le misure necessarie all'interno del loro processo di bilancio per assicurare che quello 2016 rispetti» le regole. In particolare, per l'Italia il rischio è di una «significativa deviazione dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine (MTO o pareggio di bilancio in termini strutturali, ndr) nel 2016».



E quindi si chiede «alle autorità di prendere le misure necessarie» per assicurare il rispetto del Patto nel 2016. «La Commissione continuerà a monitorare da vicino la convergenza con gli obblighi del Patto, in particolare in connessione con la valutazione del prossimo programma di stabilità», scrive Bruxelles. E anche la richiesta di flessibilità verrà esaminata allora, essendo una deviazione dai target: «Nel contesto di un'analisi generale di una possibile deviazione dal percorso di aggiustamento, la Commissione prenderà in considerazione l'eventuale eleggibilità dell'Italia per la flessibilità».



La valutazione della flessibilità chiesta dall'Italia slitta in primavera, quando Bruxelles valuterà il prossimo programma di stabilità. La Ue valuterà se le deviazioni richieste «sono usate effettivamente per aumentare investimenti», se «esiste un piano credibile di aggiustamento» verso il pareggio e i «progressi su riforme».



La Commissione Ue rileva intanto che concedere flessibilità in questo momento sarebbe «fuori dal normale ciclo del Semestre europeo e si allontanerebbe dal processo previsto dalla comunicazione sulla flessibilità», perchè la richiesta andrebbe fatta i primi mesi dell'anno, come l'Italia già fece a febbraio con la richiesta di flessibilità per riforme. Bruxelles poi precisa che, sulla base delle previsioni economiche, l'Italia «sembra soddisfare i criteri di eleggibilità per la clausola degli investimenti», e quindi «terrà questo in considerazione nell'ambito della valutazione del prossimo programma di stabilità».



«Particolare attenzione - scrive Bruxelles - sarà dedicata a vedere se la deviazione dal cammino di aggiustamento è effettivamente usata per aumentare gli investimenti, e ai piani per riprendere l'aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine (pareggio di bilancio, ndr)». La Commissione inoltre valuterà «se i progressi delle riforme sono in linea con le raccomandazioni del Consiglio». Per quanto riguarda la clausola migranti, chiesta anche da Austria, Belgio e Germania, la Commissione spiega che farà la sua valutazione finale, che comprende anche le quote concesse ad ognuno, «quando esaminerà 'ex post', la deviazione temporanea dagli obblighi per il 2015 e 2016».



Il deficit strutturale italiano «devia in modo sostanziale dal cammino raccomandato, avrebbe dovuto migliorare di 0,1 e invece peggiora di 0,5», ha detto il vicepresidente Dombrovskis, spiegando che la flessibilità all'Italia non può essere accordata per ora perché «andrebbe in contraddizione» con il percorso raccomandato a maggio.



«Le recenti decisioni sulla tassazione della casa non appaiono in linea con l'obiettivo di raggiungere una struttura fiscale più efficiente spostando il peso della tassazione dai fattori produttivi ad altre basi di reddito», scrive la Ue in merito al taglio della Tasi. «Per quanto riguarda la spending review, servono più sforzi per renderla parte integrante del processo di bilancio a tutti i livelli del governo», aggiunge.
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