Jobs act, il ministro Poletti: «Puniremo i furbetti: quelle aziende non possono incassare 600 milioni di sgravi»

Jobs act, il ministro Poletti: «Puniremo i furbetti: quelle aziende non possono incassare 600 milioni di sgravi»
di Luca Cifoni
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Martedì 10 Maggio 2016, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 13:57

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti li ha chiamati “furbetti del Jobs Act” e ha promesso di punirli severamente. Chi sono? Si tratta delle imprese che, come risulta dall'attività di verifica dell'Inps, nel corso del 2015 hanno assunto circa 100 mila lavoratori usufruendo della cosiddetta decontribuzione, ma senza averne diritto. Dunque volendo esprimersi in termini precisi non c'entra il Jobs Act in quanto tale, che ha riformato le regole giuridiche del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ma appunto l'incentivo offerto dal governo in concomitanza alle nuove regole. Incentivo che consiste appunto nell'azzeramento, per tre anni, dei contributi a carico del datore di lavoro e che risulta molto oneroso per le casse dello Stato.

Perché la decontribuzione è stata usata in modo illegittimo? Perché la legge che l'ha istituita prevede una serie di vincoli: ad esempio richiede che il neoassunto non abbia avuto nei sei mesi precedenti un contratto di lavoro a tempo indeterminato: questo chiaramente per evitare che le nuove assunzioni siano in realtà vecchie posizioni lavorative mascherate. I controlli dell'Inps hanno evidenziato circa 600 milioni di sgravi percepiti - senza diritto - in relazione a questi 100 mila lavoratori. 500 milioni non sono stati ancora erogati, mentre altri 100 dovranno essere recuperati. Il ministro Poletti, nell'annunciare che “chi ha sbagliato verrà duramente colpito” ha ricordato che nel 2015 sono stati agevolati oltre un milione e quattrocentomila contratti: i 100 mila rappresentano quindi una quota significativa ma comunque limitata.

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