Flat tax, stop di Padoan: «Come la fatina blu». Nel centrodestra scontro sul tetto del 3%

Padoan (ansa)
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Martedì 23 Gennaio 2018, 13:08 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 08:05

«Quando si abbassa una tassa ci vuole una copertura e quindi si deve mettere sul piatto», la flat tax che propone Berlusconi «fa parte delle proposte che chiamo bacchette magiche o fatine blu, perché sono miracolose, spesso divertenti da ascoltare». Lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin.

I colleghi dell'Ecofin «sono al corrente che è previsto uno scenario d'incertezza» nelle elezioni italiane, «e siccome associano questo al fatto che in quattro anni di stabilità l'Italia ha fatto tanto, c'è preoccupazione che ci possa essere una interruzione verso la stabilità e la crescita», ha aggiunto Padoan al termine dell'Ecofin, rispondendo a chi gli chiedeva se i ministri europei fossero preoccupati delle prospettive elettorali in Italia.

Intanto è scontro nel centrodestra sul limite del 3% del deficit, il giorno dopo in cui il cavaliere ha invece promesso all'Europa di rispettarla. «Il numerino 3, se danneggia le imprese e le famiglie italiane, per noi non esiste». Lo dice, riferendosi al limite Ue del 3% del rapporto tra deficit e pil, il leader della Lega Matteo Salvini. «Se ci sono regolamenti Ue che danneggiano le famiglie italiane quei regolamenti per il governo Salvini non esistono: come la Bolkestein, la direttiva Banche», puntualizza, citando il «punto tre» del programma del centrodestra.

«Gli italiani - spiega Salvini - possono scegliere tra il Pd che ha svenduto famiglie ed imprese, il caos del M5S e un centrodestra che ha un programma comune basato sulla revisione dei trattati, sulla prevalenza della Costituzione sul diritto comunitario e sulla tutela in ogni sede dell'interesse italiano. Tra Lega e Fi ci son diverse sensibilità ma la Lega è coerente». «La nostra linea non è mai cambiata. Vogliamo portare l'Italia nella Ue per contare senza chiedere favori a nessuno e non per prendere ordini. Se altri dicono no, noi siamo disposti a fare di tutto per difendere l'interesse nazionale. Per difendere gli italiani siamo disposti a disattendere anche le regole dell'euro», aggiunge.

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