Legge di stabilità, tetto alle pensioni d'oro solo dal 2015. Il governo pone la fiducia

Legge di stabilità, tetto alle pensioni d'oro solo dal 2015. Il governo pone la fiducia
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Mercoledì 26 Novembre 2014, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 15:39
Via libera della Commissione Bilancio della

Camera alla legge di stabilità. Con mandato al relatore, il testo passa in Aula per essere approvato con voto di fiducia entro il fine settimana. Il presidente della Commissione, Francesco Boccia, ha proposto l'accorpamento in tre distinti articoli.



Passa il tetto alle pensioni d'oro ma sarà applicato solo a partire dal 2015. Arriva la detrazione per i politici che versano parte dei compensi al partito. Sono due delle ultime novità inserite nella manovra 2015-2017 in Commissione Bilancio alla Camera.



Per le pensioni d'oro al termine di un'attenta valutazione anche dei profili giuridici, la soluzione identificata per sanare nella legge di stabilità la «falla» della legge Fornero è stata quella di salvare gli assegni già elargiti, modificando invece quelli che saranno distribuiti dall'anno prossimo. La scrittura della norma ha richiesto tempo e ha sollevato alcuni dubbi interni all'esecutivo, risolti poi con un compromesso evitando che la nuova misura fosse in alcun modo retroattiva.



La proposta originaria circolata in commissione Bilancio alla Camera non fissava infatti un paletto temporale alla norma e si presentava come retroattiva, prestandosi con ogni probabilità a numerosi ricorsi di incostituzionalità come modifica di diritti acquisiti. La mediazione è stata quindi formalizzata in un subemendamento, che farà scattare il tetto all'assegno previdenziale solo dal prossimo anno. Dal primo gennaio dunque l'importo della pensione non potrà essere superiore a quello che sarebbe stato erogato con il vecchio sistema retributivo, con buona pace di 'gran commis', medici e professori universitari.



Il governo ha annunciato di voler chiedere la fiducia e a portare a casa il testo licenziato dalla Camera entro il fine settimana. Per evitare rilievi di omogeneità da parte del Quirinale, testo e le modifiche apportate saranno scisse in tre maxiemendamenti. Le fiducie saranno per queste tre.



Le altre novità vanno dal nuovo tetto al bonus mamma fino alla sorpresa, del tutto inaspettata finora, della detraibilità per i politici dei finanziamenti ai partiti. Quasi un blitz, contestatissimo dal Movimento 5 Stelle, ma approvato in extremis in Commissione.



Tra le altre misure, la lotta all'evasione fiscale sarà potenziata grazie al pieno utilizzo da parte dell'Agenzia delle entrate delle banche dati a disposizione, senza più la necessità di far riferimenti a liste selezionate dei contribuenti ritenuti più a rischio. Allo sviluppo degli asili saranno destinati 100 milioni di euro del fondo famiglia e la stessa cifra sarà impiegata per la tutela del patrimonio culturale nel quadriennio 2016-2020.



Attenzione sarà data ai più poveri con un nuovo doppio intervento: 7,7 milioni di euro saranno destinati alle organizzazioni caritatevoli per la distribuzione di derrate alimentari, mentre un bonus di 1.000 euro l'anno sarà distribuito alle famiglie in difficoltà con 4 o più figli a carico.



Come previsto i tagli ai patronati saranno dimezzati, da 150 a 75 milioni di euro, ma contestualmente il loro numero diminuirà a circa un terzo rispetto all'attuale. A pochi giorni dalla sentenza Eternit,

benefici previdenziali saranno infine concessi ai lavoratori dell'amianto.
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