Enel spinge e accelera sulle start up 4.0 e va a caccia nella Silicon Valley

Enel spinge e accelera sulle start up 4.0 e va a caccia nella Silicon Valley
di Roberta Amoruso
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Giovedì 9 Marzo 2017, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 08:09

dal nostro inviato
SAN FRANCISCO - 
Enel spinge e accelera sulla caccia alle start up 4.0. E questa volta punta alto, alla Silicon Valley, a quel pezzo di terra della California dove le App spuntano come funghi, dove digitale, mobilità e connettività dettano le regole e che promette dunque anche nuove modalità di generazione ed efficienza energetica. Tutto in un Paese in cui il gruppo Enel ha già una capacità da fonti rinnovabili pari a 3 Gigawatt in 23 Stati e punta a raggiungerne cinque entro un paio d'anni.

Il nuovo Innovation hub di Enel inaugurato a San Francisco presso l'Università di California (UC) a Berkeley, nato in partnership con la CITRIS (University of California Center for Information and Technology Research in the Interest of Society) e con il Banatao Institute, è la seconda tappa di un percorso iniziato a luglio dal gruppo guidato da Francesco Starace con il lancio dell'Innovation hub di Tel Aviv. Un percorso che farà tappa anche a Singapore (nota per i generosi investimenti nell'innovazione) e chissà a breve anche a Bangalore (India) e in Australia (numero uno al mondo per i brevetti nelle rinnovabili).

A quel punto Enel avrà una piattaforma ad alto potenziale (già 80 i progetti scelti) che passa anche dagli hub in Brasile e in Cile, da interconnettere con l'incubatore delle Hawaii che presto farà asse con il polo di Passo Martino a Catania. Non solo. La scommessa è fare da ponte ad altri big italiani. «Abbiamo invitato e entrare nella partita anche Poste, che dovrebbe firmare ad horas, ma anche gruppi come Fca, Trenitalia, A2A e Octotelematics», spiega Ernesto Ciorra, responsabile Innovazione e sostenibilità di Enel.

GLI OBIETTIVI
La filosofia dell'Open Innovation è chiara. Si tratta «di reagire, di adattarsi a un nuovo modo di fare business» per il responsabile della divisione Energie Rinnovabili dell'Enel, Francesco Venturini, «andando a caccia di idee brillanti da trasformare in business model». Funzionerà così. L'Innovation Hub individuerà le start up che collaboreranno con il gruppo, offrendo un programma di accelerazione e accesso a risorse umane e tecnologiche, ai laboratori e ai fondi di venture capital. La scelta sarà fatta sulle priorità di business di Enel e scatterà anche il network con gli altri hub. «La Silicon Valley è la Disneyland dell'Innovazione, cerchiamo sognatori e appassionati da supportare».

Sia chiaro, puntualizza Ciorra, «non da finanziare». A questo ci pensano i venture capital già in pista, nomi come Innogest (Italia) Aster Capital (Francia), True North (Us), Next Capital (Russia). Ma anche il Fondo italiano di Investimento e Invitalia sono pronti. «Compriamo i prodotti che ci interessano, certo. E solo in alcuni casi, pochissimi, entriamo nel capitale», aggiunge Ciorra. Finora su 1.500 dossier analizzati siamo entrati in due, la Iem di Livorno, specializzata tra le altre cose in big data, e la Athonet, uno spin-off di Ericsson che permette la comunicazione mobile e web anche nel deserto grazie a un cubo 80 centimetri per 80».

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