«Oltre a un buon aumento del salario variabile, l'accordo dà la necessaria stabilità e continuità occupazionale. L'integrativo contiene, infatti, le iniziative imprenditoriali e gli investimenti che l'azienda intraprenderà nel quadriennio, anche per mantenere stabile l'occupazione nei siti italiani», spiegano Attilio Cornelli, Mauro Macchiesi e Guido Majrone, segretari nazionali di Fai, Flai e Uila.
L'intesa - che verrà sottoposta al voto dei lavoratori nelle assemblee convocate nei siti italiani del gruppo - prevede anche un importo una tantum di 50 euro all'anno ai lavoratori che si iscriveranno al fondo pensione Alifond o che sono già iscritti, con il versamento delle somme al fondo di previdenza complementare oltre a quelle previste dal contratto applicato.
Tante le novità che riguardano il capitolo "Persone in Ferrero" - spiegano i sindacati - tra le quali l'innalzamento da 3 a 4 mezze giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni, 2 giornate di permesso retribuito al padre in occasione della nascita del figlio oltre a quanto previsto dalla normativa vigente, 2 mezze giornate di permesso retribuito per assistere i genitori e/o il coniuge per documentata e grave infermità in aggiunta a quanto previsto all'articolo 40 bis del Ccnl, l'attivazione di forme di part-time per i genitori al rientro dai periodi di astensione obbligatoria fino al compimento del quarto anno di vita del bambino e l'inserimento in busta paga di un contatore per le notti interamente lavorate.
«Come di consueto siamo riusciti a rinnovare l'accordo integrativo in tempi molto rapidi e con soddisfazione reciproca delle parti, confermando la positiva tradizione di relazioni tra Fai, Flai, Uila e il gruppo» sottolineano i sindacalisti. «Nonostante alcuni cambiamenti nella governance aziendale e nelle politiche di crescita anche tramite acquisizioni di marchi e stabilimenti all'estero, possiamo affermare che gli investimenti previsti per Ferrero Italia e il modello partecipativo di relazioni sindacali presente nell'accordo, confermano l'Italia come paese centrale e di grande importanza per il futuro della multinazionale piemontese».
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