E-commerce, nuove regole Ue per Pmi e commercio on-line: in arrivo più trasparenza

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Giovedì 26 Aprile 2018, 16:47
La commissione ue ha proposto nuove regole per assicurare un quadro equo, trasparente e prevedibile per il business delle piccole e medie imprese e del commercio sulle piattaforme online. Riguardano alberghi, commercianti online, sviluppatori di applicazioni e altre società che si basano sui motori di ricerca per attrarre traffico internet sui loro siti. Attualmente, il 38% dei problemi emersi nelle relazioni contrattuali per transazioni online non è risolto e il 26% viene risolto con grandi difficoltà con una perdita stimata fra 1,27 e 2,35 miliardi di euro all’anno. Tra le misure proposte una riguarda gli intermediari: devono assicurare che termini e condizioni per gli utenti professionalli siano facilmente comprensibili e disponibilli, devono essere chiarite fin dall’inizio i motivi per cui un utente può essere cancellato o sospeso dalla piattaforma e devono garantire un periodo di tempo minimo per attuare i cambiamenti delle condizioni. Se un fornitore di servizi di intermediazione online sospende o termina un’offerta di business deve motivarlo espressamente. E deve indicare i criteri che determinano come beni e servizi sono gerarchizzati nei risultati di ricerca, obbligo che dovrà riguardare anche i motori di ricerca. Tra le regole previste anche meccanismi per risolvere le dispute più efficacemente, la creazione di un osservatorio Ue.
Il regolamento copre intermediari e motori di ricerca che forniscono servizi al business nella Ue e offrono prodotti e servizi ai consumatori stabiliti nell’Unone. Per esempio, un consumatore può sottocrivere un servizio su una piattaforma ed essere ridiretto al sito di una compagnia aerea o usare una piattaforma per localizzare un ristorante. Gli intermediari includono piattaforma e-commerce come Amazon Marketplace, eBay, Fnac Marketplace; «app stores» come Google Play, Apple App Store, Microsoft Store; ‘social medià per business come le pagine di Facebook e Instagram usato dagli artisti; strumenti di comparazione dei prezzi come Skyscanner e Google Shopping. La proposta comunitaria esclude la pubblicità online e i servizi di pagamento che non intermediano transazioni dirette tra business e consumatori così come gli intermediari che operano tra business. I motori di ricerca generalisti che facilitano le ricerche via internet sono per esempio Google Search, Seznam.cz, Yahoo!, DuckDuckGo, Bing. Dagli obblighi sono escluse le piccole imprese con meno di 50 addetti e che generano meno di 10 milioni di fatturato all’anno.
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