Grecia, parla Draghi: «Serve accordo in fretta, grexit territorio inesplorato»

Grecia, parla Draghi: «Serve accordo in fretta, grexit territorio inesplorato»
di Roberta Amoruso
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Lunedì 15 Giugno 2015, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 20:13

Ci vuole subito «un accordo forte e complessivo con la Grecia, che produca crescita, sia socialmente equo e finanziariamente sostenibile».

La linea di Mario Draghi è chiara e fa appello soprattutto ad Atene: «Tutti gli attori devono correre l'ultimo miglio, ma la palla è nel campo della Grecia», dice il presidente della Bce dal Parlamento europeo.

Deve esser altrettanto ben chiaro a tutti, però, aggiunge Draghi, che «al momento non possiamo fare previsioni o immaginare le conseguenze a lungo termine» di un’uscita della Grecia dall'Eurozona.

Già, perchè se anche dopo le ultime riforme del sistema finanziario ci sono strumenti per gestire la situazione nel breve, «entreremmo in un terreno ignoto» per quanto riguarda i contraccolpi di medio e lungo termine. Quanto all'ipotesi default, Dragh fa un esplicito riferimento, limitandosi a dire che tutto sta a «gestire la situazione al meglio».

Dunque «un accordo forte e credibile» e che arrivi «molto presto» è «necessario, non solo nell'interesse della Grecia ma dell'intera eurozona».

Da parte sua la Bce «sta facendo tutto quanto in suo potere». E la liquidità della Bce «continuerà ad essere estesa fino a quando le banche greche saranno solventi e forniranno le garanzie sufficienti». Ma ora tocca alla politica. Perchè un’intesa sulla revisione del programma della Grecia e sugli esborsi «è una decisione politica», spetta «interamente all'Eurogruppo», e non «ai banchieri centrali», puntualizza Draghi che oggi ha incontrato il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker. Non si provi però a dare la colpa all’Europa: «La situazione economica in Grecia è drammatica», ma «non è responsabilità degli altri Paesi dell'Eurozona o delle istituzioni europee», fa sapere Draghi.

Per il resto, la ripresa «procede ad un passo moderato» ma «dovrebbe ampliarsi» e «le proiezioni» sono per una crescita «dell'1,5% nel 2015, dell’1,8% nel 2016 e del 2,0% nel 2017».

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