Credit Suisse: l'Italia appesa a un filo, quello della riforma del lavoro

Credit Suisse: l'Italia appesa a un filo, quello della riforma del lavoro
di Francesco Bisozzi
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Martedì 23 Settembre 2014, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 16:21
L'Italia è appesa a un filo. Il filo della riforma del lavoro, apparso fragile in questi giorni. Lo dicono anche gli esperti di Credit Suisse nel rapporto sull'economia dell'Eurozona appena pubblicato. Gli analisti della banca d'affari tuttavia ritengono che il ricorso alle elezioni anticipate non rappresenti al momento un'ipotesi probabile. E, al pari di Napolitano, si schierano affianco al premier, ponendo ancora una volta l'accento sull'importanza delle riforme strutturali.



«Per favorire il ritorno alla crescita il governo guidato da Matteo Renzi ora deve spingere sull'acceleratore affinché le riforme vengano portate a termine in tempi brevi», scrivono gli analisti. Nonostante l'elevato debito pubblico e il Pil in territorio negativo, Credit Suisse sostiene che, una volta compiute, riforme come quella della giustizia e della pubblica amministrazione avranno un impatto importante sull'economia del Belpaese. Ma per il 2015 la banca d'affari prevede una crescita modesta.



Il prodotto interno lordo italiano, si legge nel rapporto, potrebbe salire l'anno prossimo dell'1 per cento. Gli analisti sottolineano anche che in Italia il debito pubblico appare oggi sotto controllo. E scommettono su una ripresa del credito (per merito pure dell'operazione Tltro, Targeted long term refinancing operation, disegnata dall'Eurotower allo scopo di fornire supporto finanziario le imprese). Ma l'Italia appare a ogni modo destinata a crescere a un ritmo inferiore rispetto al resto dell'Eurozona.



Paesi come la Spagna, si legge nel rapporto, hanno reagito fin qui in maniera più dinamica di altri alla crisi. Bene anche il Portogallo, dove «le riforme stanno dando i loro primi frutti». Per quanto riguarda la Grecia, gli analisti della banca d'affari scommettono su un Pil positivo nel terzo trimestre. Il Pil tedesco può puntare invece a un +2 per cento nel 2015. Le previsioni della Bce indicano per il 2015 una crescita dell'1,6 per cento del Pil dell'Eurozona, una stima che trova d'accordo gli esperti di Credit Suisse.
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