La banca genovese ha annunciato ieri sera che Malacalza ha esercitato il suo diritto, sottoscrivendo 2,5 miliardi di nuove azioni Banca Carige, per un valore di 25 milioni di euro, mentre i restanti 12 miliardi di azioni, pari a 119,9 milioni di euro, saranno allocati a Equita Sim per conto dei sub garanti di prima allocazione.
In relazione al suo intervento, la Malacalza Investimenti ha fatto sapere che continuerà "a sostenere la Banca nel suo ruolo di azionista al fine di valorizzare il proprio investimento e continuare a supportare il ruolo della Banca nel tessuto economico e sociale ligure". Con questo intervento nell'aumento di capitale, la holding della famiglia genovese arriva a detenere una quota superiore al 20% del capitale della banca, "soglia per il superamento della quale aveva chiesto e ottenuto l'autorizzazione della Bce".
Crolla il titolo. Carige riesce a tornare agli scambi dopo essere rimasta sospesa per gran parte della seduta dopo la chiusura dell'aumento e la decisione di Malacalza Investimenti di investire 25 milioni per sottoscrivere l'inoptato, così da salire attorno al 22% del capitale. Il titolo resta però pesante e dopo aver ceduto il 9,9% a 0,009 è stato di nuovo congelato. Alla fine il titolo ha perso il 12% sprofondando a 0,0088 euro.
Complessivamente la ricapitalizzazione, costata a carige circa 52 milioni di euro in commissioni, dovrebbe aver raccolto circa 544 milioni di euro, di cui 498 nell'aumento di capitale in opzione e 46 milioni nella tranche riservata agli ex obbligazionisti subordinati.
Per avere un quadro definitivo dell'aumento occorrerà attendere l'allocazione da parte di Equita Sim di azioni
inoptate per un controvalore di 119,2 milioni ai garanti di sub-allocazione (fino a 40 milioni Chenavari, fino a 40 milioni Credito Fondiario e Sga mentre Volpi salirà al 9,9% del capitale).
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