La parità di genere e l'accesso delle ragazze alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione

La parità di genere e l'accesso delle ragazze alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
di Simona Verrazzo
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Giovedì 22 Aprile 2021, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 16:45

Ragazze connesse, per creare un futuro più luminoso. E’ questo il tema, carico di positività, della Giornata internazionale delle ragazze nelle ICT, acronimo che indica le Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione. Un evento voluto dalle Nazioni Unite, che lo celebra attraverso la sua agenzia specializzata, l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), tradizionalmente ogni quarto giovedì di aprile. L’edizione di quest’anno è ancora più speciale, perché è la decima e perché la pandemia da Covid-19 ha mostrato al mondo l’importanza della tecnologia da un lato nel mantenere i contatti sociali durante il lockdown dall’altro nel proseguire la ricerca scientifica per arrivare al vaccino. Ma nelle ICT il divario è non soltanto economico ma anche di genere, con la popolazione femminile maggiormente discriminata nell’accesso a queste tecnologie: da qui la decisione di dedicarvi una giornata, puntando soprattutto sulle giovani generazioni, quindi sulle ragazze.

Numerosi gli eventi nel mondo, tutti realizzati a distanza grazie proprio alle Tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione. In Italia il Ministero dell'Università e della Ricerca, in collaborazione con la Rai, ha realizzato un evento in onda su RaiPlay, dalle 14.30 alle 16.15, dedicato alle Storie di eccellenza femminile nel mondo digitale. Tra gli obiettivi di questa giornata c'è la maggiore inclusione di bambine, ragazze e donne nel settore noto come STEM (scienze, tecnologie, ingegneria e matematica).

L’Unesco, l’Agenzia ONU per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha diffuso i dati nel suo rapporto Women and ICT. Su 7 milioni di persone che lavorano nelle ICT soltanto il 30 per cento è donna. Ancora più bassi sono i numeri quando si sale di livello. Soltanto il 6 per degli amministratori delegati delle prime 100 aziende tecnologiche globali sono donne. E in Europa le donne detengono soltanto l’11,2 per cento dei ruoli di leadership nel settore tecnologico. Guardando al futuro, se si raggiungesse la parità di genere nelle ICT si aprirebbe un mercato fino a 50-70 miliardi di dollari.

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