È partito da qualche settimana il programma “Microcredito di libertà”, con l’obiettivo di attivare un programma di microcredito sociale e di microcredito imprenditoriale rivolto alle donne vittime di violenza, con o senza figli, che versano in particolari condizioni di vulnerabilità e di esclusione sociale e finanziaria, e non sono in grado di fare fronte alle correnti necessità personali e familiari. Donne che hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza presso un Centro antiviolenza o in una Casa rifugio.
Il progetto si sviluppa dal Protocollo d’Intesa di durata triennale, sottoscritto dal Ministero per le pari opportunità e la famiglia, l’Ente Nazionale per il Microcredito, l’Associazione bancaria italiana, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e la Caritas Italiana. Con Il Protocollo è stato istituito un Fondo di Garanzia di 3 milioni di euro che verranno erogati nell’ambito del progetto. Alla Caritas Italiana è stato affidato il compito di realizzare un sistema di assistenza e di accompagnamento per l’accesso al microcredito sociale delle donne vittime di violenza che si rivolgono, tramite la segnalazione dei Centri antiviolenza o delle Case rifugio alla rete delle Caritas Diocesane.