Durante un controllo, nel laboratorio, gli agenti avevano trovato e sequestrato, in un contenitore di plastica, alcuni involucri termosaldati di cellophane e altro materiale usato per il confezionamento delle dosi di droga, nonché denaro in contanti frutto della cessione della stessa.
Il titolare, già noto alle forze dell'ordine in quanto nel 2014 era stato arrestato per lo stesso reato poichè utilizzava lo stesso modus operandi: la pizzeria era la nase dello spaccio e anche in quell'occasione era stato trovato con numerosi involucri di cocaina.
La sospensione della licenza per 30 giorni trova fondamento proprio nel fatto che il locale rappresenta una base logistica per l'illecità attività messa in piedi dal titolare.
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