<Il nostro porto - dice Grasso - essendo quello di riferimento in Italia per il traffico passeggeri e delle crociere, con l'azzeramento imposto dalle misure di contrasto al Coronavirus, sarà quello che più di altri ne pagherà le conseguenze>. L'assessore osserva che la sola Authority subirà minori introiti per 20 milioni a causa dei diritti su passeggeri in transito e mezzi in polizza. Non solo, ma anche la forte riduzione del traffico aereo all'aeroporto di Fiumicino comporterà un sensibile calo nella movimentazione delle rinfuse liquide che andrà ad aggiungersi alla contrazione delle risorse. Tutte conseguenze, sostiene Grasso, che andranno a riverberarsi sulle imprese che operano in ambito portuale e quindi sull'occupazione. Senza considerare, aggiunge, gli effetti del possibile dumping degli scali più prossimi, quelli di Toscana e Campania, che <potendo contare su altre entrate, potrebbero in questa fase accentuare la concorrenza, con forti sconti per gli armatori>.
Da qui la richiesta che dovrebbe essere avanzata proprio dall'Autorità portuale, con il sostegno del Comune, di provvedimenti non generali, bensì rivolti esclusivamente al porto di Civitavecchia. Una richiesta che è rivolta non solo al Ministero, e quindi al Governo, ma anche alla Regione Lazio, <di finanziare un piano di rilancio del sistema portuale, sia con investimenti dal punto di vista infrastrutturale, sia con risorse che nel breve e medio periodo consentano alla stessa Authority di utilizzare fondi anche per la parte corrente, mantenendo i servizi, anziché tagliandoli ancora, e con essi a cascata i posti di lavoro correlati>.
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