Marco Conti
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di Marco Conti

Il surreale dibattito sul Mes
che anche il Pd alimenta
dando ragione ai sovranisti

Il surreale dibattito sul Mes che anche il Pd alimenta dando ragione ai sovranisti
di Marco Conti
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Martedì 14 Aprile 2020, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 20:04
ROMA «Oggi mi hanno chiesto di nuovo del Mes, per me non è lo strumento giusto. Quindi 'No Mes'. Alcuni lo stanno chiedendo, i Paesi sono diversi e con differenti esigenze. C'è chi lo vuole usare, chi è un paradiso fiscale e chi come noi non intende utilizzarlo per nessuna ragione». Il viceministro all'Economia Laura Castelli non è l’unica a ripetere a macchinetta “no Mes - no Mes”. Nessuno dei sovranisti, grillini, leghisti o di destra, spiega perché e soprattutto racconta che nell’ultima riunione dell’Eurogruppo si è deciso di cambiarlo togliendo le indigeste condizionalità se le risorse vengono spese per i danni “diretti e indiretti” da Covid-19. 
Soprattutto non si dice che la Bce sta comprando a manetta debito pubblico italiano grazie al Pandemic plan, ma che passata l’emergenza l’obbligo potrebbe venir meno e per l’Italia potrebbe restare solo il Mes per costringere Francoforte a tornare ad acquistare. La battaglia per gli eurobond è in corso, ma dopo il consiglio europeo del 23 aprile sarà evidente che oltre il ‘Recovery found’ sarà difficile andare e che nel Mes c’è una linea di credito a zero interessi e senza condizioni che permetterebbe al Paese di avere risorse pari a 36 miliardi risparmiando quasi un miliardo di interessi. 
Continuiamo invece da giorni ad un surreale dibattito su chi abbia votato un Mes che ora non è più quello del 2011-2012 dal quale anche il Pd non si sottrae favorendo in questo modo la narrazione sovranista di un’Europa matrigna che leva e che non dà. Una valanga di bugie e di insulti, vedi quello del senatore Lannutti dal quale i 5S prendono le distanze pur tenendosi ancora stretto il fantasioso parlamentare.


 
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