Quest'America
di Anna Guaita

 "Risparmio e Vinco": il Lotto va in banca

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Domenica 29 Giugno 2014, 22:22
  Ho notato, mentre ero in vacanza in Italia, quanto si siano diffusi anche da noi il lotto, le slot machines e il gratta e vinci. Qui negli Usa il gioco delle lotterie ingoia annualmente 68 miliardi dalle tasche della gente. E (come temo succeda anche in Italia) sono soldi che vengono soprattutto da chi tanti soldi non ha. Il professor Shep Melnik, docente di scienze politiche al Boston College ha detto che le lotterie sono “Una tassa regressiva, che la gente fa la fila per pagare, una tassa che ricade sulla gente povera”. Di certo non risolviamo in questo blog l’immane tema del gioco, delle lotterie, del rischio che la dipendenza dal gioco si diffonda. Vorrei invece segnalare un piccolo gesto (questi ultimi blog sono quasi tutti dedicati ai piccoli gesti che possono avere grandi ricadute) adottato da alcune Banche di Credito Cooperativo in quattro Stati, per incanalare la voglia del gioco verso un’attività più sana. Queste banche offrono una loro piccola lotteria: premi mensili e un premio annuale di 100 mila dollari, da estrarre fra tutti coloro che abbiano aperto un conto di risparmio e che facciano un deposito mensile di almeno 25 dollari. L’idea del “Save to Win” (Risparmiare per Vincere) nasce dal desiderio di spingere le numerosissime famiglie americane – almeno un terzo del totale - che non hanno neanche un dollaro di risparmio, a mettere qualcosa da parte. E si rivolge proprio a coloro che amano giocare: il premio non può certo concorrere con il monte premio di un PowerBall, ma permette comunque di provare un certo brivido di suspense, e allo stesso tempo non solo garantisce che i soldi non vengano persi, ma garantisce anche un piccolo interesse. Insomma, sembra la quadratura del cerchio: invece di fare gratta-e-(non)vinci, invece di spendere decine di dollari ogni settimana nella vana speranza di aggiudicarsi decine di milioni di milioni, si propone di mettere i propri soldi in banca, conservarli, vederli crescere e comunque concorrere a qualche estrazione. Pur se modesto quanto a ricchezza del monte premio e limitato a pochi Stati, questo incentivo sta riscuotendo un bel successo. Ad esempio nel Michigan, dove è adottato già da quattro anni, è stato verificato che le famiglie che guadagnano meno di 40 mila dollari all’anno hanno aumentato i propri risparmi del 34 per cento. L’iniziativa “Save to Win” ha fatto da base a un progetto di legge federale, miracolosamente gradito sia ai repubblicani che ai democratici. L’American Savings Promotion Act è sponsorizzato da due legislatori, un senatore repubblicano del Kansas, Jerry Moran, e un deputato democratico di Washington, Derek Kilmer. Secondo Moran e Kilmer, i rispettivi partiti sarebbero interessati ad approvarlo. E tuttavia, per una volta che si è superata la divisione rabbiosa che paralizza il Congresso, il progetto langue sia alla Camera che al Senato per il mancato supporto della American Bankers Association. I dirigenti dell’associazione sostengono infatti che non c’è prova che un’iniziativa adottata localmente da poche banche possa essere estesa alle 14 mila istituzioni federali. E così non se ne fa nulla, almeno al livello federale. Ma nelle 62 Banche di Credito Cooperativo che hanno adottato il “Save to Win” nel Michigan, nel Nebraska, nella Carolina del Nord e nello Stato di Washington, tutti sono così soddisfatti che altri cinque Stati stanno prendendo lezioni per adottare lo stesso concetto localmente: “Adesso per migliaia di persone risparmiare è finalmente diventato divertente, addirittura eccitante!” spiega Ray Boshara, direttore del Centro per la stabilità finanziaria delle famiglie.
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