Quest'America
di Anna Guaita

 L'Influenza corre sui guanti e le sciarpe

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Mercoledì 28 Gennaio 2015, 03:08
NEW YORK – Tutti ci siamo abituati lavarci le mani varie volte, col sapone e con cura. Lavatele spesso e bene, raccomandano i medici. Ma ci avevate pensato a lavare i guanti? E la sciarpa? In quest’inverno cattivo, che vede uno Stato dopo l’altro cadere vittima della peggiore epidemia di influenza degli ultimi dieci anni, ogni consiglio è utile. Ad esempio dovremmo tenere presente che se ci laviamo le mani e poi però ci tocchiamo il volto con i guanti con cui abbiamo tenuto la ringhiera di una scala, o abbassato la maniglia di un tassì, cancelliamo ogni vantaggio. E la sciarpa? Magari nella metro la persona che ci sedeva accanto ha tossito e sternutito. Magari si è anche debitamente coperto il volto nell’incavo del gomito (come è meglio fare invece che ripararsi con le mani) ma comunque qualche goccia invisibile si è posata sulla sciarpa che teniamo avvolta intorno alla faccia. Eccessivo allarmismo, direte. No, niente affatto, Perché questo è un anno tosto. Nonostante la stragrande maggioranza degli americani si sia vaccinata, seguendo ligiamente le indicazioni dei Centri federali per il controllo delle malattie infettive, i casi di influenza crescono a velocità epidemica. I ricoveri in ospedale sono il 30 per cento di più dell’anno scorso, e l’epidemia sta arrivando al suo picco. Allo stesso tempo, la protesta dilaga, e giustamente. Il vaccino di quest’anno infatti è molto meno efficace del solito. Protegge solo nel 23 per cento dei casi, contro la media del 60-65 cento. E questo perché quando è stata dettata la composizione del vaccino per la stagione invernale 2014-2015 gli esperti non si aspettavano che in autunno facesse la sua comparsa un ceppo del virus H3N2 variante rispetto a quello previsto dal vaccino. E come ci ricorda il direttore dei Cdc, Thomas Frieden, i virus H3 sono “particolarmente pericolosi”. Dunque qui negli Usa quest’anno siamo meno protetti. Da quel che leggo, i problemi in Italia sono di tipo diverso, ma non meno seri. Il ceppo variante dell’H3N2 non è arrivato sulle nostre coste e mi auguro di tutto cuore che se ne stia da questa parte dell’Oceano. Tuttavia vedo che una serie di errori e malintesi ha spinto gli italiani a vaccinarsi meno del solito. Allora permettetemi di condividere con voi i consigli che qui le autorità sanitarie ci ripetono con martellante insistenza, per ridurre le possibiltà di prendersi il virus e finire a letto con la febbre. Lavarsi le mani più volte è la prima difesa su cui i Cdc insistono. Gli esperti dicono che l’importante è strofinarsele bene, ripetutamente, usando sapone e poi sciacquandole con cura. Evitate di toccarvi il volto se non avete lavato le mani, non strofinatevi gli occhi, non toccatevi le labbra o il naso. A pochi giorni dalla fine del Super Bowl, giornata dedicata a socializzare e a ingozzarsi di hot-dogs, merendine e birra, si consiglia vivamente di rispettare i principi igienici: non infilare le mani nei vassoi pieni di pop-corn e patatine fritte, evitare che diverse mani tocchino il cibo, trasferendo il virus su fette di torte, biscotti e bevande, evitare anche di bere da bicchieri usati da altri. E infine è arrivata anche questa raccomandazione, di fare attenzione a quei guanti e a quella sciarpa. Pensate: avete appena prelevato dei soldi al bancomat. Avete toccato i tasti già sfiorati da migliaia di mani ignote, e poi avete infilato le mani nei guanti. E così avete trasferito nel calduccio del guanto un virus che ci sta comodissimo e resta sulle vostre mani. Oppure avete poggiato la mano guantata sulla ringhiera della scala mobile scendendo nella metro, e di fatto avete spazzato via il sudicio lasciatovi da una miriade di mani. E poi vi toccate il volto con la mano guantata? Sono piccole precauzioni. Ma in una stagione in cui l’influenza ha già colpito tutti gli Stati ed è arrivata anche alle Hawaii, anche le piccolezze aiutano. Gli epidemiologi Usa – sappiate – sostengono che i guanti di pelle trattengono più facilmente i virus, e quindi li sconsigliano, ma anche quelli di lana o di tessuti sintetici raccomandano di lavarli almeno una volta alla settimana.
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