Lo squalo bianco nuota nel Mediterraneo da 3,2 milioni di anni ma oggi rischia l'estinzione

Lo squalo bianco nuota nel Mediterraneo da 3,2 milioni di anni ma oggi rischia l'estinzione (immagine Remo Sabatini)
di Remo Sabatini
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Venerdì 14 Febbraio 2020, 22:54 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 08:38

Lo squalo bianco nuota nel Mediterraneo da 3,2 milioni di anni, da molto più tempo di quanto ipotizzato finora e geneticamente è più simile agli squali bianchi del Pacifico piuttosto che a quelli che frequentano abitualmente il vicino Oceano Atlantico. Queste, alcune delle conclusioni di uno studio, pubblicato sul Journal of Biogeography, condotto da un team internazionale di ricercatori guidato dall'Università di Bologna che, confrontando i dati genetici ottenuti dalle analisi di reperti antichi quali vertebre, denti e mascelle, è riuscito a ricostruire la storia evolutiva del predatore marino per eccellenza.

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Il team, in particolare, è riuscito a sequenziare il Dna della popolazione di squali bianchi del Mare Nostrum e, successivamente, ripercorrere la loro storia evolutiva combinando genetica e modelli matematici. "La storia evolutiva delle popolazioni di squalo bianco, ha spiegato Agostino Leone, ricercatore dell'Università di Bologna e primo autore dello studio a Le Scienze, è molto complessa: un caso peculiare  che ha dato vita ad una serie di popolazioni stanziali distribuite attorno al globo, tra le quali la popolazione di squali bianchi del Mediterraneo che è unica nel suo genere".

Popolazione a rischio estinzione?
"Gli squali bianchi presenti oggi nel Mediterraneo, ha sottolineato Leone, mostrano un tasso di variabilità genetica molto basso che potrebbe significare un gruppo di esemplari molto piccolo e in pericolo di estinzione". C'è poi la questione dell'affinità con i "cugini" del lontano Pacifico. Anche secondo gli studiosi infatti, come ipotizzato da tempo, gli squali bianchi del Mediterraneo discenderebbero da esemplari provenienti dall'Oceano Pacifico che, prima della formazione dell'Istmo di Panama e passando per l'Atlantico, sarebbero giunti fino a colonizzare il nostro mare. Le mutazioni climatiche successive, avvenute oltre 3 milioni di anni fa e lo sconvolgimento ambientale seguito che avrebbe coinvolto la popolazione di squali bianchi dell'Atlantico, avrebbe portato all'estinzione di diverse specie tra le quali quella degli esemplari di squalo bianco atlantici.

Questo potrebbe spiegare l'affinità degli esemplari mediterranei con quelli del Pacifico mentre la popolazione di squali bianchi dell'Atlantico, probabilmente grazie anche alle migrazioni di esemplari provenienti da Paesi come il Sudafrica, si sarebbe ripopolata soltanto in tempi recenti. La ricerca, realizzata da un team internazionale di studiosi, è stata coordinata da Fausto Tinti, Alessia Cariani e Agostino Leone del Laboratorio di Genetica e Genomica delle Risorse e dell'Ambiente Marino del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna.

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