A guardarlo con le fauci spalancate, lo si direbbe certamente degno del suo nome. Eppure e nonostante le apparenze, il diavolo della Tasmania è soltanto un piccolo marsupiale. Della taglia di un cagnolino, seppure dotato di una mascella poderosa, non rappresenta affatto un pericolo per l'uomo. Anzi, semmai, fino ad oggi, era stato il contrario. Questi leggendari animali, infatti, erano spariti da quasi tutta l'Australia anche grazie alle azioni umane. La caccia senza quartiere che anticamente l'uomo aveva adottato nel continente australiano, infatti, aveva fatto scomparire gran parte delle prede del diavolo che, improvvisamente, si era trovato senza cibo. Così, dopo secoli che avevano significato una vera e propria devastazione dell'ecologia locale da parte di gatti selvatici, volpi e altre specie di predatori invasive, sarebbe arrivata anche una forma contagiosa di cancro, la Devil Facial Tumor Disease, responsabile della scomparsa di quasi il 90% degli esemplari rimasti.
Una vera e propria ecatombe della specie che aveva portato il marsupiale sull'orlo dell'estinzione.