Compravano cavalli con la scusa dell'ippoterapia. Invece finivano nelle corse clandestine o al macello.

Cavalli (foto repertorio Ansa)
di Remo Sabatini
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Domenica 17 Marzo 2019, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 16:28
Acquistavano cavalli con la scusa dell'ippoterapia.
Così, otto uomini di origine campana e calabrese, erano riusciti a truffare alcuni allevatori della provincia di Ferrara, ben felici che i loro animali, potessero essere utili a persone con disabilità.
Non avrebbero potuto immaginare che, in realtà, il destino di quei cavalli sarebbe stato ben diverso.
I truffatori, infatti, una volta entrati in possesso degli animali, si dileguavano riuscendo persino ad evitare di pagarli.
Infine, li dirottavano ad una azienda in provincia di Caserta che provvedeva a rivenderli nel giro delle corse clandestine e, addirittura al macello.
Per gli otto, tutto era filato liscio fino a quando, da una denuncia di un cittadino di Copparo, nel ferrarese, una delle località interessate dai fatti che era stato truffato nella vendita di alcuni cavalli, i militari dell'Arma non hanno iniziato le indagini che hanno interessato diverse province del Nord-Est.
Così, per i truffatori, è scattata la denuncia alla Procura di Ferrara, dove sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed al maltrattamento di animali.

 
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