Lupo o cane selvatico: l’individuazione genetica dell’animale che da mesi sta terrorizzando la costa di Vasto e ora anche di San Salvo, in provincia di Chieti, ha i giorni contati: dopo l’ultima aggressione alla bambina di undici anni del Casertano è infatti stato possibile acquisire elementi biologici per risalire alla natura dell’animale che alcuni esperti hanno assicurato essere un lupo. La novità è emersa dalla riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, al fine di risolvere una volta per tutte questa emergenza durata fin troppo a lungo, amplificata dalle esortazioni a catturare l’animale, ultime quelle di Emanuela De Nicolis, sindaca di San Salvo che ha parlato senza mezzi termini di «sottovalutazioni». I campioni raccolti e le rilevazioni fotografiche in possesso del servizio del Parco Maiella potranno consentire di circoscrivere l’ambito di intervento per studiare la tecnica di cattura.
LA RIUNIONE
Nel corso della riunione, coordinata dal viceprefetto vicario Valentina Italiani, è stato compiuto un esame dei risultati delle attività svolte da maggio e finalizzate al monitoraggio delle abitudini dell’animale per poter creare un quadro dei siti frequentati, come i rifugi, che possano aiutare a mettere in campo le giuste iniziative per catturarlo. Attività che hanno dovuto affrontare diversi ostacoli, come la vastità dell’area interessata, che si estende per circa 2000 ettari, ma anche l’interferenza da parte di altri animali presenti. Nella riunione è stato evidenziato il lavoro svolto nei diversi tavoli tecnici nei quali sono stati valutati i risultati delle attività di monitoraggio con fototrappole, svolte per più di un mese sull’area interessata, e quelle di posizionamento delle trappole per catturare l’animale, che sembrerebbe prediligere nei suoi attacchi le zone sabbiose nella fascia oraria dalle 22 alle 5,30.
I CASI
L’ultimo episodio, l’aggressione a una bambina di 11 anni a San Salvo morsa alle gambe e che ha avuto una prognosi di dieci giorni, preoccupa e spaventa cittadini e turisti, anche se non si è trattato del primo caso in zona: già nel 2022 un uomo è stato attaccato e azzannato a un braccio mentre percorreva la pista ciclabile. Quest’ultimo ha più volte affermato che si trattava di un lupo, ma nessuno, allora, ha voluto dargli credito.
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