Uccise la compagna, Michael ha svuotato le memorie di Pc e telefonini

Uccise la compagna, Michael ha svuotato le memorie di Pc e telefonini
di Walter Berghella
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 07:44

Niente accesso al computer e telefonini sequestrati all’inglese Michael Whitbread, 74 anni, accusato di aver ucciso la convivente connazionale Michele Faiers, 66 anni, trovata senza vita in camera da letto con nove coltellate alla schiena e al torace il 29 ottobre scorso a Casoli, nel casolare di contrada Verratti dove la coppia viveva. Cadavere poi scoperto il 1° novembre.

La perizia affidata all’esperto informatico forense Cristian Franciosi, dell’Aquila, doveva essere riconsegnata in 60 giorni, ai primi di marzo, ma sono falliti alcuni accessi per scardinare i pin dei dispositivi. Il perito doveva accertare la presenza di file audio, video, conversazioni e immagini utili per le indagini su 2 tablet, 3 telefoni, 2 Macbook, anche della vittima. L’imputato Michael, ex consulente informatico, difeso dall’avvocato Massimiliano Sichetti, avrebbe blindato il pc facendo sparire le tracce, anche di comunicazione con la compagna Michele. Franciosi non è potuto entrare su due Mc per la difficoltà a bypassare gli accessi, ma andrà avanti con un attacco a forza bruta, prima dell’inizio del processo.

Il procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio ha così fatto uno scatto in avanti inviando ai giudici di Londra, l’11 marzo, la repentina chiusura d’indagine col processo immediato fissato dal gip Chiara D’Alfonso dinanzi alla Corte d’ Assise.

Nel quadro probatorio, su indagine dei carabinieri diretti dal maggiore Giuseppe Nestola, a capo del Norm, bastano anche le testimonianze delle amiche della vittima e i messaggi tra loro che davano conto della volontà della vittima di lasciare il compagno che aveva una relazione con un’altra connazionale. Mossa a sorpresa della procura due giorni prima, il 13 marzo, che il Westminster Magistrates Court decidesse sulla scarcerazione e l’estradizione di Michael; scarcerazione negata e estradizione concessa. Ieri scadeva il ricorso non avanzato dall’imputato che ora, entro 10 giorni, tornerà in Italia per essere processato per omicidio volontario aggravato dal rapporto di convivenza. Arrivo per fine marzo o i primi di Aprile. Atterrerà a Roma e dopo la notifica del rinvio a giudizio andrà in un carcere romano, poi tornerà a Lanciano.

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