«Ero davanti alla mia stanza – ricorda con lucidità e commozione nonno Fabio al telefono con figli e nipoti - quando ha sentito un po’ di trambusto, con delle persone che venivano verso di noi. Sapete, la mia vista è ridotta e così quando il gruppo mi è arrivato vicino ho chiesto chi fosse quell’uomo vestito di bianco. E lui con voce serena: "Sono Francesco, Papa Francesco, sono venuto a salutarvi. Mi ha abbracciato a lungo, l’ho baciato, ho sentito subito di volergli un gran bene, l’ho invitato a entrare nella mia stanza, è entrato a vedere e mi ha regalato un rosario. Poi, è rimasto un po’ a pranzo con noi tutti del centro di riabilitazione, ci ha detto che pregherà per noi. Il Papa ci ha portato tanta gioia, non potremo mai dimenticare questa giornata”».
«Proprio domenica scorsa – dice il nipote Leo Marongiu – siamo stati a trovare nonno Fabio al centro San Raffaele di Borbona, ma nessuno sapeva che ci fosse in programma una visita del Papa. Nonno sta recuperando, lui è un uomo forte, ma non si dimentica facilmente un terremoto, che ti ha distrutto la casa e ti ha lasciato tanto spavento. Quando ci ha telefonato per raccontarci dell’improvvisa visita di Papa Francesco, abbiamo subito avvertito la sua grande gioia. E credo sia stato lo stesso per tutti gli anziani del centro». A Lanciano Fabio Cicconetti è ricordato con affetto da quanti l’hanno conosciuto. La sua cartolibreria, in Corso Trento e Trieste, strada principale della città, era anche un punto d’incontro, oltre che un esercizio commerciale, per parlare e discutere di tutto, dai libri alla politica.
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