Stupro alla stazione, il senegalese: «Lei ci stava». Resta in cella

Stupro alla stazione, il senegalese: «Lei ci stava». Resta in cella
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Mercoledì 29 Agosto 2018, 10:05
Resta in carcere il senegalese di 61 anni, accusato di aver violentato, sabato scorso, nei giardinetti del terminal bus della stazione di Pescara, una donna di 39 anni. Al termine dell'interrogatorio di ieri, il gip Antonella Di carlo ha convalidato l'arresto, confermando la misura restrittiva. Per il giudice, a carico del 61enne vi sono troppi e gravi indizi di colpevolezza. Nel suo provvedimento ha quindi ricordato le testimonianze dei tanti passanti che hanno assistito alla scena e le immagini inequivocabili delle telecamere, in particolare quelle del bar vicino al terminal bus. Anche il pm Rosangela Di Stefano, dopo l'udienza di convalida, aveva chiesto la conferma della custodia in carcere per il 61enne, mentre il suo difensore, l'avvocato Stefano Sassano, la revoca della misura.

Nel corso dell'interrogatorio, il senegalese ha ribadito al gip e al pm di non aver violentato nessuno. Ha negato in toto lo stupro. «E' vero – ha detto – c'è stato un rapporto sessuale, ma è stato consensuale. Io e quella donna ci conoscevamo già». Poi ha cercato di spiegare con esattezza quanto accaduto e tutti suoi spostamenti. Al termine dell'interrogatorio, l'avvocato Sassano insieme alla scarcerazione ha chiesto l'acquisizione delle immagini carpite dalle telecamere della zona «così da esaminare l'intero susseguirsi dei fatti e non soltanto l'atto finale e per verificare la coerenza degli spostamenti sulla base di quanto dichiarato dall’uomo».

 
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