In una nota il legale dell’attività Roberto Antenucci fa sapere, che almeno per il momento, a spuntare l’annosa querelle che dura da anni tra i gestori del locale da ballo e l’amministrazione albense è stato il suo assistito. Poi spiega l’avocato che nell’ambito della nota vicenda il comune di Alba Adriatica, nell’emettere ordinanza di sospensione dell’attività per dieci giorni, replicativa, in maniera del tutto speculare, rispetto alla precedente disposizione emessa dal questore di Teramo (della durata di venti giorni). Inoltre l’ordinanza comunale al di là della sua manifesta illegittimità, e nonostante il can can mediatico, è stata notificata via Pec nella giornata del tardo pomeriggio di venerdì 7, e portata a conoscenza dell’amministratore soltanto con notifica a mani nella mattinata di lunedì 10 agosto, ovvero tre giorni dopo che la notizia della sospensione era apparsa sui giornali. Se l’amministratore avesse, invece, avuto conoscenza del contenuto della Pec in tempo utile, il Gattopardo, sarebbe rimasto chiuso in osservanza della disposizione comunale.
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