Il suo no, quella sera, ripetuto più volte nonostante le sue difficoltà non sarebbe bastato a fermare lo sconosciuto che poco prima nel locale l’aveva avvicinata e poi portata in spiaggia, ad Alba Adriatica, stringendola per mano, prima di violentarla. Sarà un processo, adesso, ad accertare quanto accaduto all’alba del primo agosto di due anni fa ad una ragazza teramana all’epoca minorenne. Una vicenda per cui, ieri, il gup Marco Procaccini ha rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale un 22enne di Martinsicuro, difeso dall’avvocato Mario Ciafrè.
A far scattare la denuncia è stata quasi immediatamente proprio la ragazza, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, e che adesso si è già costituita parte civile attraverso l’avvocata Franca D’Amario. Una giovane presunta vittima di abusi sessuali il cui racconto, raccolto in fase di indagini preliminari con la formula dell’incidente probatorio proprio per cristallizzare le prove, è stato difficoltoso poiché lei sin da piccola soffre di un particolare disturbo d’ansia che tuttavia non le ha impedito di mettere da parte l’iniziale vergogna provata dopo quanto accaduto e denunciare tutto ai carabinieri. I fatti sarebbero successi all’alba di quella mattina, intorno alle 3.30, sulla spiaggia di Alba Adriatica di fonte a un noto stabilimento balneare.
Sempre secondo il racconto della giovane, lui, che era già maggiorenne, l’avrebbe avvicinata con modi garbati e prendendola per mano l’avrebbe fatta allontanare dai suoi amici. In braccio, l’avrebbe poi portata in spiaggia, tra gli ombrelloni dello stabilimento, dove, a quel punto, ci sarebbe stato il rapporto sessuale contro la volontà della ragazza. Un rapporto al quale lei si è subito opposta. Quando gli amici sono stati sentiti dai carabinieri hanno confermato di aver notato l’amica sconvolta ad un certo punto della serata, quando ormai era già quasi l’alba e lei era riuscita a riavvicinarsi a loro. La 17enne, però, solo il giorno seguente si è confidata e a quel punto ha deciso di denunciare, presentandosi non solo dai carabinieri di Alba Adriatica ma anche al pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova per farsi visitare. Il processo a carico del 22enne si aprirà a gennaio e sarà in quella sede che le accuse dovranno essere tutte dimostrate.