Ricatta due studentesse: «Metto le vostre foto sui siti hard nordafricani»: Condannato giovane chietini

Ricatta due studentesse: «Metto le vostre foto sui siti hard nordafricani»: Condannato giovane chietini
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Sabato 17 Febbraio 2024, 07:44

Un 26enne chietino avrebbe ricattato due studentesse reatine e detenuto materiale pedopornografico nei suoi dispositivi elettronici con minori ripresi in pose oscene o coinvolti in scene di sesso con adulti ed altri video della stessa natura. Per la detenzione di quelle immagini e di quei video, nonché per le azioni di ricatto nei confronti delle due adolescenti reatine il 26enne abruzzese, originario della provincia di Chieti è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione. Un’indagine avviata e conclusa dalla squadra mobile di Rieti quando nell’estate del 2016 il giovane era stato denunciato a piede libero dagli investigatori dopo che le due giovani vittime, studentesse delle scuole superiori a Rieti, avevano preso coraggio e sporto denuncia nei suoi confronti per diffamazione aggravata dopo le reiterate azioni ricattatorie dell'abruzzese pronto a “spammare” i loro profili o i loro numeri di telefono dandoli in pasto a siti nordafricani hard per adulti. 

Il 26enne infatti, dopo aver acquisito le rispettive utenze telefoniche, aveva pubblicato su siti informatici foto personali che ne ritraevano i volti, accompagnate da frasi diffamatorie e le aveva addirittura minacciate di diffonderle in rete. Simili azioni vessatorie e di minaccia si erano estese anche ad altre donne della provincia di Chieti e di Isernia che erano cadute nella rete virtuale del giovane che, dopo aver adescato le sue vittime, le teneva in pugno sotto ricatto.

Da qui era poi scaturita una successiva attività investigativa che aveva portato al sequestro a carico dell’indagato di tutto il materiale informatico in suo possesso (telefoni, pc, schede di memoria) utilizzato per mettere in atto le azioni diffamatorie e all’interno del quale era custodito materiale pedopornografico consistente in oltre 1000 fotografie di minorenni in atti sessuali con adulti o in pose oscene.

Immagini e video estrapolati, analizzati e visionati dal personale della Squadra mobile nell’ambito di un lavoro hi-tech di laboratorio tra studio dei frame, produzioni di copie forensi e digitalizzazioni ma, soprattutto, un’enorme mole di attività svolta per poter sequestrare circa mille immagini a partire da un numero enorme preso in esame: oltre 500mila fotografie. Il giovane era stato quindi denunciato anche per il reato di detenzione di materiale pedopornografico e il Tribunale dell’Aquila, all’esito dell’udienza preliminare nella quale l’indagato aveva optato per il rito alternativo del giudizio abbreviato, lo ha condannato alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione, ridotta alla reclusione di anni 1 e mesi 8 ed alla multa di euro 1400, con pena sospesa.

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