Prati di Tivo, seggiovia sequestrata poche ore dopo la riattivazione

Prati di Tivo, seggiovia sequestrata poche ore dopo la riattivazione
di Maurizio Di Biagio
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Lunedì 19 Giugno 2023, 08:08

Pare proprio che su Prati di Tivo (Teramo) incomba una maledizione. È sempre stata negli ultimi anni una terra aspra, fatta di strali, di qualche odio e vendetta incrociata, di provvedimenti giudiziari, ma negli ultimi tempi pareva che si stessero riannodando i fili per quantomeno incanalare una discussione di apertura degli impianti di risalita sulla località turistica.

L'artefice principale è stato Marco Finori, attuale custode giudiziario e gestore degli impianti, che proprio nella serata di sabato scorso ha visto il sequestro della seggio cabinovia (appena riaperta in mattinata), nell'ambito di un'inchiesta della procura di Teramo (gli viene contestato un certificato del 2022 che attesta la manutenzione dell'impianto). C'è molto sconforto ieri tra gli operatori del settore, i maestri di sci, gli accompagnatori di media montagna, gli imprenditori e chiaramente i turisti.

Le reazioni sono improntate al pessimismo e ora la delusione è mista a rabbia, questo il sentimento di tanti. «Ai Prati - afferma Paolo De Luca, maestro di sci e accompagnatore di media montagna deve trovare la pace e la serenità presso tutti perché la località non merita questa fine. Solo per fare un esempio un mio amico del Sestriere venendo qui non immaginava di trovare un posto così fantastico, e queste sono parole che restano nel cuore.

Io sono diventato quel che sono grazie ai Prati, altrimenti dove andavo? Qui ho trasmesso agli altri l'amore per la montagna, ora è crollato tutto». E come De Luca sono in tanti a condividere il suo scoramento. C'è Antonio Riccioni, imprenditore, che sui social posta il suo lamento: «Comincio a non avere più la forza». E se lo dice lui che sui Prati passa quasi come il soldato giapponese che lottava ancora nella giungla a guerra finita, si può giustificare un quadro a tinte fosche.

Riccioni dichiara inoltre che «non ha perso solo Finori ma anche tutti i lavoratori che afferiscono a questo sito, ha perso il territorio intero. Sabato alla riapertura pareva una cosa bellissima, ci si stava organizzando col personale per intercettare il flusso di turisti con la seggio cabinovia in funzione, ora cambia tutto lo scenario. Oggi (domenica, ndr) dalla gioia siamo passati alla profonda tristezza e amarezza, tutto ciò, ripetiamolo, dopo mesi piovosi, le vicende degli impianti, il Covid e chi più ne ha più ne metta. Il danno è grandissimo. Esprimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori di Finori che oggi sono a casa. Così non si mette in ginocchio solo Prati di Tivo ma un intero territorio, Montorio, le guide alpine, il rifugio Franchetti, gli sci alpinisti, le guide alpine, un'intera provincia insomma.

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