Nonostante il freddo e la pioggia, era uscito come tutte le sere per una passeggiata con il suo amato barboncino. Ma a casa, Luigi Tinaro, ingegnere di 76 anni, non è più tornato, né lui né il cane, falciati entrambi sulla riviera di Pescara da una Bmw proveniente da Montesilvano e che viaggiava in direzione sud. Sono deceduti praticamente sul colpo. E’ la cronaca della tragedia avvenuta ieri pomeriggio poco prima delle 18 sul lungomare all’altezza dell’incrocio con via Toti, secondo quanto riportato dalla Polizia locale che ha effettuato i rilievi. Tre le pattuglie intervenute, coordinate dal colonnello Paolo Costantini, sia per l’incidente sia per governare la viabilità sulla riviera a quell’ora abbastanza trafficata. Il tratto di strada interessato (tra via Toti e via Zara) è stato subito chiuso al traffico e inevitabili, ma neppure troppo caotici, sono stati gli incolonnamenti di vetture costrette a seguire la deviazione.
CAMMINAVA SULLE STRISCE
La tragedia è avvenuta alle 17,45. L’ingegner Tinaro procedeva a piedi tenendo il cane al guinzaglio. Aveva ormai finito la usuale passeggiata e stava accingendosi a fare ritorno a casa quando è stato investito mentre attraversava la riviera sulle strisce pedonali in direzione mare-monti. In quel momento è avvenuto l’impensabile. Sul posto imperversava il maltempo con raffiche di vento e pioggia mista a neve. La riviera in quel punto è bene illuminata ed essendo un rettilineo offre generalmente una ottima visibilità anche di notte.
I RICORDI
Luigi Tinaro era un professionista conosciuto e stimato, ingegnere come suo fratello. Lascia i figli, uno dei quali gestisce un B&B nella palazzina dell’abitazione. La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente nella zona di viale Kennedy suscitando incredulità, sconcerto e gran dispiacere in particolare tra chi lo conosceva bene. «Luigi Tinaro era un mio carissimo amico - ha commentato con tono affranto l’assessore comunale Gianni Santilli - e soprattutto una bravissima persona. Apprendere della sua scomparsa mi rattrista molto, anche perché con lui avevo un rapporto speciale. Tinaro era una persona attenta e puntuale nel segnalare le cose che non andavano nel quartiere: un lampione spento, una buca in strada, un marciapiede rovinato. Era molto collaborativo. Ho perso un amico».