Addio a Ernesto Barbi, l’archeologo dei tesori di Pescara

Il regista Alessio Consorte: "Era un grande uomo, non amava la visibilità, diceva che per lui era già una fortuna poter essere testimone del passato che tornava alla luce"

Addio a Ernesto Barbi, l’archeologo dei tesori di Pescara
di Mila Cantagallo
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Martedì 31 Ottobre 2023, 09:35

Esperto come pochi dell’antica Aternum, consulente di enti e istituzioni senza incarichi ufficiali né retribuzione, spinto solo dalla passione. Un personaggio colto, instancabile e originale Ernesto Barbi, archeologo di Pescara scomparso ieri a 77 anni. Si devono a lui la maggior parte delle scoperte nel sottosuolo della città, dall’antica chiesa di Santa Gerusalemme al mosaico romano della golena sud, al parco archeologico di Rampigna. È morto all’ospedale di Popoli dove era ricoverato da due mesi per l’aggravarsi di patologie senili. La notizia è stata diffusa su Fb dal regista Alessio Consorte che nel 2015 aveva girato con Barbi il docufilm “Il Traghettatore” sulla storia del capoluogo adriatico: «Era un grande uomo - ricorda -, un vero conoscitore della storia di Pescara, quando c’erano imprese al lavoro sulle strade, lui seguiva autonomamente gli sviluppi, aspettando che spuntasse fuori qualcosa di storicamente interessante. Non amava la visibilità, diceva che per lui era già una fortuna poter essere testimone del passato che tornava alla luce».

Per anni Ernesto Barbi era stato consulente del Soprintendente Andrea Staffa, in questo ruolo lo aveva conosciuto Licio Di Biase, negli anni ’90 assessore alla Cultura: «Abbiamo condiviso fatiche ed emozioni degli scavi del mosaico golenale - racconta - non dimentico la dedizione che metteva in tutto ciò che faceva. Era amante delle sue opinioni, restio al dialogo ma con la grande competenza che aveva, poteva permetterselo». L’archeologo era rimasto vedovo della moglie Gianna 4 anni fa, i suoi parenti più stretti restano la sorella Antonietta ed il nipote Mauro: «Mio zio ha sempre brillato, negli studi e nella conoscenza - afferma - eppure non ha mai cercato di mettersi in mostra. Ha dato tanto a Pescara ma se n’è andato con la triste consapevolezza che la maggior parte delle sue scoperte siano rimaste sottoterra, malgrado tante promesse di ridare loro la dignità perduta». I funerali oggi alle 15 nella chiesa di San Luigi Gonzaga.
 

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