Pescara, inchiesta grandi eventi: rischiano il processo otto indagati eccellenti

Pescara, inchiesta grandi eventi: rischiano il processo otto indagati eccellenti
di Stefano Buda
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Martedì 10 Novembre 2020, 09:25

Chiesto il processo per gli 8 indagati nella maxi inchiesta sugli appalti per l’organizzazione dei grandi eventi a Pescara e sul presunto concorso pilotato alla Asl. Il sostituto procuratore Luca Sciarretta ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio a carico degli ex assessori comunali Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo, dell’ex segretario cittadino del Pd, Moreno Di Pietrantonio, degli imprenditori Andrea Cipolla, Gianfranco Berardinelli e Cristian Summa, del promotore musicale Alessandro Michetti, della dipendente della Asl Leila Colucci. La richiesta di processo riguarda anche le 4 società coinvolte sul fronte dei grandi eventi: News Eventi Srl, Best Eventi 2 Srl, Eventi Live Srl e Share City Srl.

Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito dei partiti. L’inchiesta prese le mosse da un esposto molto dettagliato, giunto in Procura nel 2018, attraverso il quale furono segnalate gravi irregolarità nella gestione degli appalti per i grandi eventi da parte del “signor 10%”. Il riferimento era alla percentuale che l’assessore dell’epoca, Giacomo Cuzzi, a detta di chi presentò l’esposto, avrebbe sistematicamente preteso da alcune imprese e associazioni, fin dal 2016, per l’affidamento dell’organizzazione di spettacoli ed eventi. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, nel luglio del 2019, portarono all’emissione dei primi avvisi di garanzia nei confronti di Cuzzi, Cipolla e del collaboratore di quest’ultimo Berardinelli.

Sotto la lente degli inquirenti finirono anche altri imprenditori, le cui posizioni appaiono però destinate ad essere archiviate. L’inchiesta proseguì a fari spenti per circa un anno, durante il quale emersero ulteriori spunti investigativi. Poi, nel luglio scorso, arrivò la svolta: Cuzzi, Di Carlo, Di Pietrantonio, Cipolla e Summa finirono agli arresti domiciliari, mentre altre persone entrarono nell’inchiesta. Nel fascicolo confluirono ulteriori vicende e contestazioni, riconducibili essenzialmente a tre filoni d’indagine: il più importante e corposo resta quello sui grandi eventi, che ruota attorno alla figura di Cuzzi. L’ex assessore, sulla base di quanto ricostruito dalla Procura, nel corso del suo mandato si sarebbe attivato allo scopo di fare avere a Cipolla 21 appalti, tramite affidamenti diretti anche per cifre al di sopra delle soglie di legge, per l’organizzazione di grandi eventi e feste religiose, per un importo complessivo di 1.194.000 euro, in una sorta di regime di esclusiva. Tra i concerti incriminati quelli di Tiromancino, Tatangelo, Apres La Classe, Mannarino, Negrita e After Hours. In cambio l’imprenditore avrebbe fornito a Cuzzi illeciti contributi e finanziamenti elettorali, in occasione delle campagne per le regionali del febbraio 2019 e per le comunali del maggio 2019.

Cipolla avrebbe inoltre garantito a Cuzzi il sostegno alle attività di propaganda, il procacciamento di voti e la messa a disposizione di un pacchetto di 100 preferenze. Il secondo filone vede invece protagonisti Di Carlo e Di Pietrantonio, i quali si sarebbero adoperati per fare assegnare illegittimamente a Summa 10 appalti comunali per la realizzazione di manifestazioni artistiche come “Pescara Mapping” e “Estate a Pescara Vecchia”, per un importo complessivo di 192.149 euro. Anche in questo caso la contropartita sarebbe legata ad illeciti finanziamenti e contributi elettorali. Il terzo ed ultimo filone, affiorato incidentalmente nel corso dell’inchiesta, riguarda il bando per l’ottenimento di un incarico triennale alla Asl di Pescara, che Di Pietrantonio, questa volta nelle vesti di direttore dell'Unità operativa complessa del Serd, avrebbe pilotato in favore di Di Carlo.

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