Evade dai domiciliari e rapina una gioielleria: inseguito e arrestato

Il 35enne è stato preso dalla Polizia mentre tentava un colpo bis in via Raiale

Evade dai domiciliari e rapina una gioielleria: inseguito e arrestato
di Patrizia Pennella
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Martedì 23 Gennaio 2024, 11:05

Gli è andata male in centro e anche peggio in periferia. In fondo avrebbe fatto molto meglio a passare la domenica in casa, come peraltro il magistrato aveva disposto, invece di provare a recuperare qualche oggetto che poi, con ogni probabilità, aveva intenzione di vendere. Un 35enne residente a Montesilvano, in provincia di Pescara, è stato arrestato domenica pomeriggio a Pescara al termine di un’operazione condotta dagli agenti della squadra volante coordinati dal dirigente Pierpaolo Varrasso. I locali in cui è entrato, quelli della gioielleria S’Agapò, lungo corso Umberto I, in pieno centro a Pescara, fanno tornare con la memoria a ben altri, e terribili fatti criminali. Ma lui nel 1990 aveva un anno e della rapina alla gioielleria Ciletti, in cui perse la vita Antonio Lo Feudo, quasi sicuramente conoscenza zero. Sia come sia, il trentacinquenne è entrato nel negozio e ha detto di essere interessato all’acquisto di un bracciale: lei ha mostrato vari oggetti da scegliere e lui ha iniziato a distrarla con una serie di richieste, quindi si è impossessato di un astuccio con dieci bracciali in acciaio del valore di circa trecento euro. La commessa si è accorta che l’espositore era sparito e che l’uomo si stava avviando verso l’uscita del negozio, sperando di non essere notato. Così si è allontanata dal bancone e ha tentato di recuperare i bracciali. E’ riuscita a bloccare il 35enne che l’ha però strattonata e spintonata, costringendola a mollare la presa. E’ scappato ma ha perso il bottino che è subito stato recuperato.


Intanto un passante ha notato il movimento e ha provato a inseguire l’uomo, ma lui ha preso la bicicletta e si è allontanato rapidamente. La commessa ha chiamato la centrale operativa della questura, che ha invito in corso Umberto una volante: la pattuglia ha controllato le immagini del servizio di videosorveglianza interno ed è riuscita ad acquisire dei frame decisivi per le ricerche, insieme con la descrizione accurata da parte della commessa.

Che insieme all’altro testimone è riuscita anche ad indicare la via di fuga. L’intuito degli agenti ha fatto il resto: tra l’altro non molto tempo dopo è arrivata una nuova segnalazione, questa volta da via Raiale. Un uomo che stava sistemando alcune cose a negozio chiuso si è accorto che qualcuno stava tentando di forzare la saracinesca, così ha chiamato la polizia.


Il 35enne, accorgendosi che dentro c’era qualcuno, se l’è data di nuovo a gambe, per essere però rintracciato cento metri più avanti dalla volante che stava arrivando. Un rapido controllo e la rapina in centro e il tentato furto in periferia sono stati messi in correlazione. L’uomo così è stato portato in questura. E lì ha capito che quella di ieri non era la sua giornata fortunata. I suoi guai infatti non erano finiti: il controllo delle impronte digitali ha rivelato che, invece di andarsene in giro in bicicletta, avrebbe dovuto restare in casa perché sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Era dunque a tutti gli effetti un evaso. E’ scattato così un nuovo provvedimento precautelare di arresto. L’uomo è stato trattenuto nella camera di sicurezza della questura in attesa dell’udienza di convalida che si è svolta ieri mattina a palazzo di giustizia: il magistrato ha confermato l’arresto ai domiciliari. Il trentacinquenne è stato dunque riaccompagnato nella sua abitazione.
 

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