Nella palazzina confiscata alla criminalità alloggi per donne vittime di violenza

Il sindaco Carlo Masci e l'assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio annunciano la nascita di due case di seconda accoglienza

Nella palazzina confiscata alla criminalità alloggi per donne vittime di violenza
3 Minuti di Lettura
Domenica 26 Novembre 2023, 11:49

Palazzina confiscata alla criminalità in strada Colle Marino: accoglierà le donne vittime di violenza. Non solo una sensibilizzazione costante della popolazione con iniziative di ogni genere che coinvolgano tutti, dai bambini agli anziani. Il Comune di Pescara continua a lavorare anche sulle iniziative concrete di sostegno alle donne vittime di violenza. E nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, il sindaco Carlo Masci e l'assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio annunciano la nascita di due case di seconda accoglienza (''di sgancio''), da realizzare al piano terra e al piano superiore di una palazzina residenziale che si trova in strada Colle Marino confiscata alla criminalità. 


«Lì saranno ospitate, dopo i lavori di ristrutturazione finanziati con 315mila euro dal Pnrr (Agenzia per la coesione sociale), le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza: donne sole o con i propri figli.

Il progetto "Demetra" ha il duplice obiettivo di ridurre il rischio di rientro delle donne in casa, nel caso in cui non abbiano la possibilità di mantenersi economicamente, e di aumentare progressivamente la capacità di empowerment e l'autonomia delle vittime di violenza», dice una nota del Comune. 


«Gli appartamenti - spiega il vicesindaco Sulpizio - saranno sistemati e resi funzionali per ospitare a canone concordato (per un periodo massimo di 18 mesi) due nuclei familiari e cioè una donna sola e una con due figli. Per le beneficiarie sarà prevista la possibilità di avvalersi del sostegno di professionisti altamente specializzati. Demetra è solo uno dei tasselli pensati, progettati e costruiti dal Comune di Pescara per il contrasto alla violenza sulle donne: dal 2006 Pescara, insieme ad altri Comuni (Torino, Napoli, Palermo e Venezia), è una città pilota del 1522, il numero antiviolenza nazionale, e ha attivato una rete antiviolenza interistituzionale, dal 2004. Tra i servizi promossi c'è il Centro antiviolenza gestito in convenzione con l'associazione Ananke, c'è la prima Casa rifugio d'Abruzzo, e c'è anche il Centro per accogliere gli uomini maltrattanti».
«Per quanto riguarda gli immobili sottratti alla criminalità - ricorda Masci - non si tratta del primo progetto del genere in campo sociale visto che negli anni passati il Comune ha destinato, per la prima volta in Abruzzo e a Pescara, gli immobili confiscati alle persone senza dimora attivando contemporaneamente una serie di azioni sinergiche come l'orientamento al lavoro e i tirocini formativi per chi non aveva una casa. E ha anche attivato uno sportello di ascolto sociale in uno degli appartamenti confiscati alla criminalità».
Oggi la soddisfazione è doppia - conclude Sulpizio - perché diamo ancora una volta una dimensione sociale agli immobili sequestrati alla criminalità e lo facciamo in favore delle donne che sono uscite dal tunnel della violenza, che hanno avuto il coraggio di denunciare, di farsi aiutare e di tornare libere. Ed è importante che l'intervento sia finanziato dall'Europa, senza gravare sulle tasche dei pescaresi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA