Minacce con un collo di bottiglia, arrestato rapinatore autostoppista

Minacce con un collo di bottiglia, arrestato rapinatore autostoppista
di Patrizia Pennella
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Sabato 29 Ottobre 2022, 08:04

Era seduto in macchina a Pescara, in piazza Alessandrini, quando una persona si è avvicinata per chiedergli un passaggio. Il ragazzo lo ha guardato, ha assodato di non conoscerlo assolutamente e ha risposto che no, di accompagnarlo non se ne parlava nemmeno. A quel punto l'uomo ha tirato fuori, probabilmente da una tasca, un collo di bottiglia e con quello ha minacciato il ragazzo nell'auto.

Il giovane a quel punto ha avuto paura, ha fatto salire l'altro in macchina e ha messo in moto, direzione Tiburtina, come richiesto. Prima di partire però, l'uomo ha anche preteso che il giovane gli consegnasse tutto il denaro che aveva con sé, non una grande somma, ma ha preso comunque i soldi. La macchina non ha fatto neanche un chilometro quando, proprio all'inizio della Tiburtina, è incappata in un controllo ordinario della polizia, organizzato dal dirigente della squadra volanti Pierpaolo Varrasso, in base al piano di prevenzione predisposto dal questore Luigi Liguori.

Gli agenti hanno intuito che stava accadendo qualcosa di strano, così hanno bloccato la macchina per effettuare il controllo, apparentemente di routine.

Per il rapinatore è stato un bel problema: il ragazzo affidandosi agli agenti, è riuscito in qualche modo a spiegare la situazione in cui si era venuto a trovare. Vista la mala parata il rapinatore ha provato ad allontanarsi, ma è stato immediatamente bloccato e identificato: si tratta di un trentaquattrenne italiano ben conosciuto dalle forze dell'ordine. Gli agenti lo hanno fatto salire in macchina e lo hanno accompagnato in questura: nel corso della perquisizione gli hanno trovato addosso sia i soldi che il collo di bottiglia che aveva utilizzato per minacciare il giovane.

Il trentaquattrenne è stato quindi arrestato per rapina aggravata e denunciato per violenza privata e porto di oggetti atti ad offendere e condotto in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria. I controlli in alcuni punti strategici del territorio si sono dunque confermati decisivi, insieme con la scelta dei cittadini di affidarsi alle forze dell'ordine. 

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