Nell'Orto delle Celestine due interessanti presentazioni di libri

L'Orto delle Celestine
3 Minuti di Lettura
Martedì 24 Agosto 2021, 22:24 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 09:33

L'AQUILA Proseguono gli appuntamenti all'insegna della cultura per celebrare i "Settecento anni con il Monastero di San Basilio" il monastero più antico dell'Aquila fondato nel 496 per opera di Sant'Equizio la cui origine, secondo alcuni documenti storici, risalirebbe al 1320.

La suggestiva location scelta per l'occasione, è stata l'"Orto delle Celestine", visibili le antiche mura della città in un'affascinante cornice naturale in perfetta sintonia con lo stile "umile e devoto" che tale celebrazione predilige, allestito in tempi record e che ospiterà  gran parte degli eventi.  Alla presentazione del libro, oltre all'autore, sono intervenuti Liliana Biondi, critica letteraria, Antonio Gasbarrini, critico d'arte, Diocleziano Giardini, studioso siloniano e la straordinaria partecipazione, in qualità di moderatore, del giornalista Stefano Vespa, alle maestranze culturali dell'interessante dibattito che ne è scaturito, sui temi fondamentali del volume Dante, Silone e la Perdonanza, edito dalla One Group,  fresco del premio internazionale "Kalos 2021" primo premio per la sezione Saggistica.  Vespa,  nelle battute finali, ha letto un brano,  tratto da una lezione di religione di Monsignor Giuseppe Molinari, Arcivescovo emerito dell'Aquilaal liceo classico Cotugno del capoluogo,  nella metà degli anni settanta;  «Celestino V è un semplice monaco, che vive chiuso in una trappa abruzzese, quando gli comunicano all'improvviso la designazione. Scende dai regni della coscienza e dell'utopia lungo i sentieri del mondo, un mondo che non conosce, nel quale si muoverà con impaccio. Non muta, infatti, le sue abitudini frugali. Siamo in atmosfera francescana, tra echi gioachinisti, mentre serpeggia nell'aria l'offesa inferta all'eredità spirituale del Poverello d'Assisi. Corrono, nel corpo malato della Chiesa, brividi di febbre e di rinnovamento. Celestino rifiuta il cavallo e monta l'asino, seguita a dormire per terra, lungamente si chiude in preghiera mentre intorno si stringe il cerchio temporale e la cura politica preme, lo avvilisce e lo determina alla decisione risolutiva. L'astuto e bellicoso Bonifacio è pronto a raccogliere l'eredità ambita: in mano sua la Chiesa sarà uno Stato pronto ad ergersi ad arbitro e dominatore tra i potenti. E Celestino, tornato fratello, amato e seguito dai fedeli, viene braccato e incarcerato. In una buia torre soffoca la sua utopia: ma continuerà a brillare la luce della coscienza che non ha tollerato compromessi e che ha difeso Cristo prima della Chiesa, la rinuncia e la povertà, e che ha additato nel potere il nemico più pericoloso».

Al termine della presentazione è stato servito un gustoso "Aperitivo Celestiniano" (pietanze a base di erbe) di sensibilizzazione per la raccolta di fondi a sostegno del Monastero di San Basilio e delle sue Missioni in Africa, a Bangui e nelle Filippine intitolate a Celestino V delle Suore Celestine a cura dell'associazione aquilana "Scherza col Cuoco".

Nel pomeriggio di oggi nell'Orto delle Celestine,  è stato presentato il libro della docente dell'Università dell'Aquila, Silvia Mantini: "La Quiete di Apollonia religiosità femminile e spazi di devozione nell'Italia del Seicento" Educatt Milano Editore;  sono intervenuti oltre all'autrice, Stefano Boero, Docente di Storia moderna e contemporanea dell'Università dell'Aquila; Valeria Valeri, Presidente associazione culturale "Volta la Carta"; Paola Elia, già professoressa ordinaria di Letteratura spagnola dell'Università dell'Aquila.

L'evento è stato molto partecipato raccogliendo il vivo interesse degli intervenuti per i temi trattati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA