Trapianto di flora intestinale al Gemelli di Roma
anti-infezione incurabile

Trapianto di flora intestinale al Gemelli di Roma anti-infezione incurabile
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Martedì 10 Marzo 2015, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 17:58
Grazie al trapianto di flora intestinale (il microcosmo di batteri che albergno l'intstino) da un individuo sano, ricercatori del Policlinico Gemelli di Roma hanno gaurito il 90% dei pazienti con una forma altrimenti incurabile di diarrea, causata dal batetrio Clostridium difficile.

Il trapianto è stato eseguito con la colonscopia, in una sperimentazione clinica senza precedenti al mondo i cui risultati soo stati pubblicati sulla rivista scientifica “Alimentary Pharmacology and Therapeutics”.

Il trial, condotto da Giovanni Cammarota e Antonio Gasbarrini, è il primo eseguito usando la colonscopia come emzzo per inforndere il microbiota nel pziente, e dimostra la superiorità del trapianto rispetto al trattamento standard con antibiotico (vancomicina).

L'infezione da Clostridium difficile è la causa più importante di diarrea acquisita durante le degenze ospedaliere ed è generalmente una conseguenza delle terapie antibiotiche. Gli individui anziani sono particolarmente esposti al problema, divenuto più frequente negli ultimi anni, più refrattario al trattamento convenzionale e con una maggiore tendenza a ricadute (al 35% dei casi) contro cui oggi non ci sono cure. Fino ad una ricaduta dopo il trattamento antibiotico di una prima infezione.


Il trapianto consiste nell'infusione di materiale fecale purificato di un donatore sano nel tratto intestinale del paziente. L'efficacia della procedura si basa sulla reintroduzione della normale flora microbica intestinale capace di neutralizzare e contrastare il batterio.

A oggi, l'unità operativa di Gastroenterologia del Gemelli diretta da Antonio Gasbarrini è l'unica in Italia a offrire il trapianto di macrobiota intestinale quale opzione terapeutica per pazienti con infezione recidivante da Clostridium difficile. «Questo trial - spiga Gasbarrini - contribuirà a diffondere la metodica del trapianto di microbiota in altri centri».
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