Morì dopo un malore, “soccorsi dopo un'ora”: avviata la causa civile

Morì dopo un malore, “soccorsi dopo un'ora”: avviata la causa civile
2 Minuti di Lettura
Sabato 5 Agosto 2023, 07:48

Ebbe un malore a casa di un'amica, ma l'ambulanza impiegò oltre un'ora per raggiungere il luogo e prestarle soccorso. Così i familiari di Celestina Pacella, morta nel febbraio 2016 a 45 anni, tramite l'avvocato Alessandro Rotolo hanno intentato il giudizio civile nei confronti della Asl n.1 Avezzano- Sulmona- L'Aquila, avviando un'altra battaglia legale dopo il filone penale dell'inchiesta che si è chiuso con l'archiviazione del procedimento a carico di undici operatori del 118.

Celestina si era sentita male a casa di un'amica che era andata a trovare a Cantone, frazione di Introdacqua; aveva avvertito lancinanti fitte allo stomaco, tanto da non riuscire più a respirare. In un primo momento fu allertato il fratello della donna, poi il 118. Dal racconto dei familiari e dell'amica sarebbe emerso che l'ambulanza arrivò nella frazione di Cantone dopo un'ora e cinque minuti dalla richiesta di intervento fatta al numero di emergenza.

Quando gli operatori arrivarono sul posto per la donna non c'era più nulla da fare. Il ritardo nelle operazioni di soccorso è stato confermato dalle perizie svolte nel corso delle indagini preliminari che non hanno portato, in ogni caso, a determinare un nesso di causalità con il decesso.

Vista la diagnosi di infarto intestinale, secondo il Pm e il Gip di Sulmona, la morte della donna non è da ricondurre a un'imperizia dei sanitari operanti. Da qui l'archiviazione del procedimento per undici operatori del 118 che la Procura aveva iscritto sul registro degli indagati nel 2020 dopo la terza opposizione alla richiesta di archiviazione. Sul piano penale non sono emerse responsabilità, ma, in ordine alle tempistiche di soccorso, documentate negli atti, la famiglia è andata avanti e ha chiamato in causa il giudice civile per accertare gli eventuali danni nella sede competente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA