È giallo sui biglietti vincenti scomparsi che erano stati depositati in un plico chiuso al palazzo di giustizia di Avezzano. Erano sistemati in una busta gialla sigillata con due fascette con il timbro della Guardia di Finanza, dopo che erano stati sequestrati perché le vincite, circa un milione di euro, secondo la denuncia della società Admiral, non erano reali, bensì frutto di anomale manipolazioni dei sistemi di gioco con vincite in denaro, poste in essere dal titolare.
I fatti secondo la denuncia-querela si verificarono nel 2017 in una sala giochi. Dopo le indagini della Guardia di Finanza la Procura rinviò a giudizio il gestore e ordinò il sequestro immediato di 140 titoli di pagamento emessi dalla sala perché «fraudolentemente associate a persone compiacenti». Ma con una sentenza del luglio scorso il giudice del tribunale di Avezzano, Giampietro Lattanzio, ha assolto il gestore, difeso dall’avvocato Antonio Pascale e ha ordinato la restituzione dei titoli vincenti ai legittimi possessori, circa una decina.
Gli avvocati Roberto Verdecchia, Valentina Calvarese, del foro di Avezzano, in nome e per conto delle persone che avevano giocato e vinto, hanno richiesto la restituzione dei titoli per poter riscuote le somme.
«Nell’archivio delle fiamme gialle sono depositate le fotocopie dei biglietti e per questo abbiamo chiesto di autenticarli, ma c’è stato risposto che non è possibile, servono gli originali», ha commentato un giocatore. Intanto le Fiamme gialle hanno segnalato la scomparsa dei biglietti anche alla Procura di Avezzano che ha avviato le indagini per ricostruire i fatti e scoprire dove sono finiti i biglietti vincenti. Insomma un vero e proprio giallo che ha lasciato di stucco i giocatori: «Ma noi andremo fino in fondo».