Finanziere travolto e ucciso dall'auto: il fabbro condannato a tre anni

Finanziere travolto e ucciso dall'auto: il fabbro condannato a tre anni
di Marcello Ianni
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Giovedì 16 Novembre 2023, 08:02

«Sulla colpevolezza dell’imputato non ci sono dubbi, lascio a lei la valutazione esemplare per un fatto così grave». Alla fine la richiesta di condanna del pm onorario in aula, Acquaria Garbuglia, si è tradotta dopo poco dal giudice del Tribunale dell’Aquila Tommaso Pistone, in un dispositivo di condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Con una palpabile insoddisfazione da parte dei famigliari della vittima (rappresentati dall’avvocato Antonello Bonanni) si è concluso ieri il processo di primo grado sulla morte improvvisa di Emilio Ciammetti (“Ciammettò” per i colleghi ed amici) di 61 anni, investito e ucciso dal reo confesso Valentino Cervelli, fabbro di Barete di 44 anni, (assistito dall’avvocato Guglielmo Santella) alla guida di una Bmw Serie 3 Touring, l’8 marzo di due anni fa. Investimento avvenuto mentre Ciammetti stava attraversando la strada (Statale 80 nei pressi del Cermone) per acquistare fuori da regalare ai propri cari in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Sull’imputato pendeva l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e dalla guida sotto l’effetto di droga. Aggravante quest’ultima non contestata nell’immediatezza dei fatti dal Gip, ma inserita solo successivamente. Per stessa confessione del conducente, egli è sceso per capire cosa avesse provocato un forte rumore alla macchina per poi e fuggire quando si è accorto della gravità del sinistro.

Per Ciammetti, urtato di spalle e scaraventato per circa 12 metri, non c’era stato nulla da fare nonostante i soccorsi tempestivi del 118. 

Nel corso dell’arringa di ieri l’avvocato Santella ha insistito sulla velocità sotto i limiti tenuta dal proprio assistito (secondo una interpretazione tecnica di parte fatta sulla registrazione di una telecamera nelle vicinanze del punto di impatto), sulla non presenza di droga nel sangue al momento dell’incidente, sulla non omissione di soccorso (essendo la vittima, secondo la ricostruzione del legale, morta sul colpo e comunque soccorsa dal fioraio). Sempre Santella ha ribadito che nel caso di specie sussiste il concorso di colpa del pedone che attraversando inizialmente sulle strisce per poi proseguire in obliquo, a suo dire non si sarebbe curato della macchina del Cervelli che stava sopraggiungendo perché distratto dall’indossare la mascherina. Da un calcolo matematico, tenendo conto dell’accusa, l’imputato ha rischiato in astratto una condanna a 10 anni circa di reclusione. Occorrerà attendere le motivazioni della sentenza per capire come alla fine si è arrivati alla condanna finale. Secondo lo stesso Santella, il giudice ha riconosciuto tra le aggravanti la sola omissione di soccorso, riconoscendo all’imputato delle attenuanti che ora devono essere lette. Cervelli è stato infine condannato all’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici; dissequestrata l’auto e il cellulare.

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