Fabio Racanella, lo scialpinista morto sul Gran Sasso: spunta l'ipotesi del malore

L'uomo aveva 51 anni ed era residente a Todi

Scialpinista morto sul Gran Sasso, spunta l'ipotesi del malore
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Martedì 9 Maggio 2023, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 15:30

La moglie e la figlia non ce l'hanno fatta ad andare: piegate dal dolore hanno aspettato il rientro in Umbria del corpo di Fabio Racanella, 51 anni, orvietano ma residente a Todi, scivolato giù per 150 metri su quelle montagne d'Abruzzo che erano la sua passione, su quelle montagne che facevano parte della sua vita e che, invece, l'hanno portato via ai suoi cari per sempre. Fabio, domenica scorsa, è salito sui 2.912 metri del Corno Grande da solo, con i ramponi ai piedi, per il canalone Moriggia-Acitelli. Poi ha calzato gli sci e ha iniziato aumbria

scendere per il Canalone Bissolati.

A un certo punto è scivolato o ha perso il controllo degli sci ed è stata la fine per lui.

In Abruzzo, per il riconoscimento del corpo e per chiudere tutte le pratiche burocratiche è andato il fratello di Fabio, Michele. Un dolore enorme, un peso che anche i genitori faticano a portare. E un destino amaro, quello di Racanella, che della prudenza nelle situazioni difficili aveva fatto la sua cifra e che la insegnava, anche nella scuola "Giulio Vagniluca" di Perugia, la scuola intersezionale umbra di alpinismo, arrampicata libera, scialpinismo e sci escursionismo, una scuola che prepara appunto chi decide di dedicarsi a queste specialità sportive. Racanella era considerato sciatore esperto e profondo conoscitore della montagna. Anche per questo motivo gli amici del Cai Orvieto da due giorni sono sotto shock. In molti avevano fatto arrampicate con lui e nessuno di loro avrebbe mai pensato che un incidente simile potesse capitare a un istruttore esperto del suo calibro.

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Ecco perché proprio fra chi lo conosceva bene si fa strada l'ipotesi del malore, un infarto più che una distrazione o una imprudenza. Anche perché le condizioni meteo, secondo quanto hanno raccontato i soccorritori che sono arrivati sul posto, non erano estreme. Niente comportamenti spericolati, forse, solo tanta sfortuna: un malore appunto, oppure un sasso caduto, una distrazione. I funerali si terranno domani, alle 15,30, nella chiesa parrocchiale di Allerona Scalo, in Umbria.

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