Coronavirus, “Madonna che scappa”: forse senza il pubblico

Coronavirus, “Madonna che scappa”: forse senza il pubblico
di Patrizio Iavarone
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Martedì 10 Marzo 2020, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 14:53
Per strada non gira quasi più nessuno, ristoranti e bar hanno ridotto del novanta per cento il volume di affari, chiudono palestre, studi professionali, mentre quelli pubblici limitano gli ingressi alle urgenze e spostano i servizi sull’online o su prenotazione: Saca, Cogesa, Apc e, ovviamente, lo stesso Comune di Sulmona. La Casa Santa dell’Annunziata ha stabilito regole stringenti per le visite agli anziani, la fascia più esposta. Telelavoro un po’ ovunque, quando possibile, e riduzione dei contatti con i front office a zero.
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La paura del Coronavirus si è fatta ora più reale e vicina in città, dopo il caso positivo del sessantenne di ritorno dalla settimana bianca e gli otto suoi familiari posti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Molte attività, seppur non direttamente interessate dal decreto del Consiglio dei ministri, hanno preferito “mettersi in pausa”, che tanto gli affari proprio non si fanno ed è inutile rischiare. E poi la cancellazione quasi totale di tutte le prenotazioni in alberghi e bed and breakfast con una Pasqua che si annuncia vuota e sui generis, con il coro del Venerdì Santo che ha sospeso le prove e le processioni.
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«L’ordinanza attualmente è estesa fino al 3 aprile - spiega la sindaca Annamaria Casini - vedremo come evolve la situazione, poi mi incontrerò con le Confraternite per decidere insieme alla prefettura cosa fare». Le ipotesi di una corsa in solitaria o con pubblico fortemente contingentato della Madonna la Domenica Santa non è esclusa, più difficile sarà la gestione però della processione del Venerdì Santo, dove per le modalità di svolgimento lungo tutto il centro storico non è possibile controllare il pubblico. La testa, però, non vuole fasciarsela nessuno prima del tempo: l’auspicio è che l’emergenza rientri per Pasqua, perché la Pasqua a Sulmona rappresenta una fetta notevole della vita e soprattutto dell’economia. Il vescovo Michele Fusco ha sospeso ogni celebrazione pubblica, funerali e matrimoni compresi, invitando i fedeli ad utilizzare i social per seguire le preghiere, mentre la Caritas resta aperta a pranzo, fermo restando il rispetto delle distanze, ma consiglia l’asporto dei pasti e il consumo a domicilio. Sospeso però il servizio del dormitorio.
 
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