​Chieti, falsi furti e Iva evasa
è la truffa delle bare

​Chieti, falsi furti e Iva evasa è la truffa delle bare
di Gianluca Lettieri
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Venerdì 13 Marzo 2015, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 09:28
CHIETI Una maxi evasione da oltre sei milioni di euro sulla vendita di bare cinesi taroccate e importate illegalmente. È stata scoperta dalla guardia di finanza di Chieti, comandata dal colonnello Vittorio Mario Di Sciullo (nella foto) . Il sequestro dei depositi di Casacanditella, Francavilla e Vacri, con 1.203 cofani funebri, eseguito nell’ottobre del 2013, aveva messo nei guai quattro persone, indagate per contrabbando aggravato. Ma le indagini non si sono fermate e, con l’operazione China coffins, la compagnia teatina delle Fiamme gialle, coordinata dal capitano Angela Luana Vallario, ha denunciato altre dieci persone per reati contro la pubblica amministrazione e contro la pubblica fede. La banda era composta da pugliesi trapiantati in Abruzzo da anni, cinesi e romeni.

Le casse da morto, fabbricate con legno scadente e prive dei requisiti igienico-sanitari, arrivavano in Italia passando per il porto di Ancona o di Napoli come fossero del semplice legname: si tratta di un escamotage messo in piedi per pagare tasse e diritti doganali più bassi.
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