Cameriera stuprata dal branco in hotel a Castel di Sangro: caccia a due italiani e due stranieri

Gli operatori socio-sanitari, avrebbero cercato in tutti i modi di convincere la 48enne a sottoporsi a visita ginecologica. Lei, non collaborativa, forse per paura di ripercussioni, avrebbe mostrato più volte il timore di essere toccata

Abruzzo, cameriera stuprata dal branco in hotel: caccia a due italiani e due stranieri
di Sonia Paglia
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Giovedì 7 Dicembre 2023, 07:17 - Ultimo aggiornamento: 07:36

I carabinieri di Castel di Sangro (L'Aquila) indagano su una presunta violenza sessuale di gruppo denunciata da una donna di 43 anni, residente fuori regione, che si trova in Abruzzo per lavoro. In base alla ricostruzione degli inquirenti, su testimonianza della vittima, la violenza sarebbe avvenuta all’interno di una struttura alberghiera in un comune dell’Alto Sangro.

La 43enne, impiegata come cameriera, sarebbe arrivata sul posto di lavoro qualche giorno fa.

Giusto il tempo di poggiare i bagagli nella sua camera, che si sarebbe messa subito all’opera, sistemando la sala ristorante, vista l’imminente apertura al pubblico, dell’hotel. 

Il caso

L’indomani, intorno alle 14, arriva una telefonata al 118 dell’ospedale di Castel di Sangro, dove viene richiesto soccorso per una donna rinvenuta distesa sul pavimento, apparentemente priva di sensi. I sanitari, intervenuti sul posto, dopo aver verificato le condizioni di salute della paziente, in evidente stato confusionale e sotto l’effetto dell’alcol, nel raccogliere informazioni su quanto accaduto, avrebbero raccolto la testimonianza della donna che ha raccontato di essere stata violentata e di provare dolore. A quel punto, come da procedura in questi casi, vista la situazione delicata, che lasciava palesare una serie di reati molto gravi, non hanno esitato ad allertare i carabinieri.

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«Mentre stavo percorrendo il corridoio della struttura che conduce nelle varie stanze - ha raccontato la donna ai militari e ai medici - sono stata colpita alla testa e stordita con alcol. Qualcuno mi ha messo un panno imbevuto di una sostanza, sulla faccia, poi sono stata violentata da quattro persone, due italiani e due stranieri». La 43enne è stata accompagnata nel nosocomio di Castel di Sangro e sottoposta ad accertamenti diagnostici. Analizzato il quadro clinico, con evidente stato di choc, si è reso necessario il trasferimento in ambulanza nel presidio ospedaliero di Sulmona. Qui si doveva svolgere l’esame ginecologico, al fine di accertare la veridicità del rapporto non consensuale e quindi, la prova, dello stupro del branco.

Gli operatori socio-sanitari, avrebbero cercato in tutti i modi di convincere la 48enne a sottoporsi a visita. Purtroppo, senza riscontro. Lei, non collaborativa, forse per paura di ripercussioni, avrebbe mostrato più volte il timore di essere toccata. I carabinieri, in relazione alla vicenda, hanno già inviato una prima nota informativa alla Procura della Repubblica di Sulmona. E al momento, stanno cercando di ricostruire l’intera dinamica. Ma soprattutto, trovare riscontri, a conferma della veridicità del racconto fornito. In ogni caso, i militari, fin dalle prime ore dall’acquisizione della notizia di reato, oltre ad eseguire un sopralluogo nell’edificio, compendiato da accertamenti tecnici, hanno proceduto ad ascoltare diverse persone. 

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