Bimba uccisa da una porta di calcio: oggi i funerali ad Acilia

Bimba uccisa da una porta di calcio: oggi i funerali ad Acilia
di Pino Veri
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 08:51

Si sposta ad Acilia ora lo scenario della storia, la triste storia che ha visto morire colpita da una sbarra di ferro della porta di calcio la bimba di cinque anni. Si sposta lì perché oggi alle 12,30 si terranno i funerali della bambina nella Chiesa di santa Maria del Ponte e San Giuseppe in località Centro Giano e a stare alle prime testimonianze ci sarà tutto il quartiere attorno a quella bara. Loro, i genitori, stanno vivendo momenti terribili. Lui 27 anni F.P, da ormai molto tempo lavora come barista in un locale dell'Eur che è lì a due passi e lei G.L.R. 30 anni in una scuola materna.


Da Acilia giungono notizie drammatiche: in quel condominio dei genitori, dove i due vivono si sono sentite grida di dolore e discorsi di costernazione. I nonni della bimba l'altra sera hanno telefonato per avere notizie dal momento che tutti li conoscono essendo abituali frequentatori dei luoghi. E in Marsica? Il sindaco di Rocca di Botte Fernando Marzolini ha proclamato per oggi il lutto cittadino e ha inviato le condoglianze alla famiglia e a tutta la comunità di quel quartiere romano. In verità tutto l'Abruzzo ha seguito con comprensibile stupore la vicenda e l'attenzione ora si sposta sugli aspetti giudiziari che dovrebbero concretizzarsi a ore.


Per adesso si sa che la Pm Labanti ha aperto un fascicolo su tutta la storia ipotizzando, si presume, il reato di omicidio colposo ma dovranno passare alcune ore per definirli esattamente dal punto di vista giudiziario i provvedimenti.

Che ruoteranno attorno a due tre punti facilmente ricostruibili. Il primo riguarda il perché la sbarra della porta di calcio abbia colpito alla testa la bambina «se non c'era vento»: come ha detto uno dei presenti. E lì c'erano i carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo al comando del capitano Michele Valentino Chiara. D'altra parte l'ufficiale ha già consegnato il rapporto al magistrato: non è dato sapere su quali circostanze si sia soffermato ma, insomma è facile intuirle.

Il campetto di calcio è di proprietà e gestito dal Comune di Rocca di Botte ma il cancelletto di ingresso era aperto e dunque chiunque avrebbe potuto infilarcisi. Lì è entrata nel primo pomeriggio con il sole ancora alto nel cielo la famigliola con il cane e lì si è verificata la tragedia. E proprio sotto gli occhi dei due esterrefatti genitori si è consumata.

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