Violenza sulla bambina: le telecamere dei carabinieri filmano tutto. Mamma e convivente a giudizio

Violenza sulla bambina: le telecamere dei carabinieri filmano tutto. Mamma e convivente a giudizio
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Venerdì 29 Marzo 2024, 07:18

Oggi tornerà a casa del padre: quattro giorni per trascorrere le vacanze di Pasqua e per provare a vivere un po’ di normalità, in quel paese, nella Val Pescara, dove per oltre un anno la vita non è stata normale. Ad appena 10 anni, abusata dal compagno della madre, con la madre, secondo gli inquirenti, complice e consapevole degli abusi. Ieri il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Pescara ha rinviato entrambi a giudizio: l’uomo, 44 anni di origine siciliana, e la madre, 53 anni abruzzese, con la pesante accusa di violenza sessuale pluriaggravata. Dall’età della bambina, innanzitutto, 11 anni compiuti a novembre, ma anche dal rapporto di parentela e dal fatto che la piccola sia affetta da un lieve ritardo cognitivo.

Una storia che si fa fatica anche a raccontare: un anno di abusi, di “strani giochi”, come aveva confidato la vittima ad un’amichetta nel settembre dello scorso anno, scoperti e filmati dai carabinieri che, dopo la denuncia fatta dal padre biologico della bambina, avevano incastrato l’uomo, sorprendendolo in quel bilocale dove si era trasferito a vivere mentre si tirava su i pantaloni della tuta, con la bambina in slip sul letto. Ai suoi polsi erano così scattate subito le manette e la traduzione in carcere, dove il quarantaquattrenne è ancora rinchiuso in attesa della prima udienza fissata al prossimo 29 maggio.

La mamma, invece, non si è presentata ieri in udienza: resta indagata per violenza sessuale in concorso, per non aver impedito quegli abusi, per aver fatto finta di non vedere, anche quando i carabinieri avevano bussato alla porta di casa a settembre scorso e lei era andata ad aprire mentre il suo compagno “giocava” con la figlia in camera da letto.

A lei, subito dopo i fatti, è stata tolta la patria potestà: non la prima volta, in verità, perché stessa sorte le era toccata con un’altra figlia, avuta da una precedente relazione.

Una storia brutta e triste, iniziata nell’estate del 2021, quando la donna si era trasferita in Sicilia per raggiungere questo uomo conosciuto su Facebook e che si trovava agli arresti domiciliari, lasciando la bambina al padre biologico. L’anno successivo, quindi, la mamma decide di tornare in Abruzzo e si porta dietro anche il nuovo compagno: i servizi sociali, nonostante la richiesta del padre biologico, negano l’affido al padre e ritengono la madre in grado di badare alla figlia, non riconoscendo l’abbandono per le telefonate che le faceva di tanto in tanto. In quel bilocale fornito dal Comune, però, si consumava l’orrore: abusi sessuali ripetuti che la bambina è stata costretta a subire per un anno, fin quando nel settembre scorso racconta la storia ad un’amichetta che la convince a sua volta a rivelare tutto al padre. Poi la denuncia, le telecamere nascoste dai carabinieri in casa, di nuovo gli abusi e l’arresto. Oggi la piccola tornerà a casa dal padre: quattro giorni per tentare di vivere una parentesi di normalità, prima di rientrare nella struttura protetta scelta per lei dai magistrati. 

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