Medicina trasformata in reparto Covid, il primario: «Così non si limita l'infezione»

Medicina trasformata in reparto Covid, il primario: «Così non si limita l'infezione»
di Pino Veri
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Venerdì 6 Novembre 2020, 09:40

Getta un sasso nello stagno Domenico De Blasis, primario del reparto di Medicina dell’ospedale di Avezzano. Dichiarazioni che faranno sussultare la dirigenza locale e provinciale. Il problema è quello della chiusura del reparto e la sua trasformazione in zona Covid.

«Non sono d’accordo con questa scelta - sostiene De Blasis - e ho già manifestato chiaramente questa mia posizione. La decisione assunta dalla dirigenza Asl deriva dall’ipotesi che la situazione sia tanto grave e che il Covid abbia una diffusione tale da far chiudere il reparto e destinarlo soltanto a quei malati».

E invece?

«Ritengo che la situazione non sia tale da doverne mutare la destinazione seppur, insomma, assolutamente degna di considerazione e attenzione.

Del resto il fatto che l’Abruzzo non sia zona rossa viene a conforto della mia ipotesi».

Quali saranno gli sviluppi?

«Ritengo che la decisione sia stata assolutamente affrettata. Io stesso, avendo constatato l’esistenza nel reparto di due o tre casi, ne ho dato conto. Ma ho preso i dovuti provvedimenti. E non nego che ci siano stati due medici e due infermieri positivi. Ma com l’isolamento e i successivi interventi di sanificazione abbiano risolto il problema».


Ma la presenza di quei casi non si sarebbe potuta diventare compromettente?

«Ma abbiano avuto casi anche a geriatria ad esempio, almeno due e allora? Ed inoltre avere un reparto Covid all’interno dell’ospedale ipotizza la circostanza che se il passaggio dei malati per raggiungere questa postazione avviene all’interno dell’ospedale questa scelta ha le sue conseguenze. I pazienti possono infettarsi ovunque. Per esempio non è detto che facendo una tac al pronto soccorso non si abbiano contagi».

E dunque per evitarlo?

«A mio giudizio chi presenta evidenze dovrebbe essere trasferito all’Aquila dove esiste un reparto super organizzato con 120 posti letto. Ribadisco dunque la necessità di tenere in piedi Medicina e tutte le sue funzioni e ritengo di tener fuori dall’ospedale, nei reparti, i malati conclamati».

La posizione di De Blasis è chiara. Cosa risponde la Asl? Testualmente la dottoressa Sabrina Cicogna, direttrice sanitaria, dice: «In tutta Europa si procede nel modo stabilito anche per Avezzano. Ritengo che la quantità di degenti Covid ricoverati a Medicina ci abbia spinto a prendere una decisione del genere. Risolto il problema impellente tutto tornerà alla normalità».

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