L'Aquila-Sora, scontro tra tifoserie: carabiniera ferita con una bottigliata

L'Aquila-Sora, scontro tra tifoserie: carabiniera ferita con una bottigliata
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Lunedì 6 Novembre 2023, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 07:33

Partiamo dalla fine e dall’unica cosa positiva: non ci sono stati feriti gravi e questo può essere considerato quasi un miracolo visto il contesto. Però una carabiniera ha dovuto comunque far ricorso alle cure del Pronto soccorso per essere stata colpita da una bottiglia; un anziano è stato speronato da un’auto - andata via senza fermarsi - ed è caduto, senza gravi conseguenze; un ragazzo dell’Aquila è stato gettato a terra e picchiato perché stava filmando con lo smartphone.

Per il resto le scene da Far West che si sono vissute ieri pomeriggio all’esterno dello stadio “Gran Sasso d’Italia - Italo Acconcia”, al termine della partita di calcio L’Aquila-Sora, rimandano a un passato che si sperava potesse essere considerato morto e sepolto. Le due tifoserie sono venute a contatto, nel bel mezzo della strada, tra le auto, alla presenza di bambini e ragazzi, tra i malcapitati spettatori che stavano semplicemente cercando di raggiungere le vetture e tornare a casa. E bisognerà interrogarsi su come ciò sia stato possibile visto che lo stadio ha settori ben distinti per le tifoserie e, normalmente, il deflusso viene gestito in modo separato, alternando le uscite o isolando le zone.

Nulla di tutto ciò è avvenuto ieri, con i sorani che hanno avuto la libertà di poter uscire dalo loro settore e avviarsi verso il piazzale Cencioni (a loro riservato con provvedimento del Comune, ma presidiato solo da una pattuglia dei vigili urbani). Qui, lungo viale Amleto Cencioni, in mezzo alla strada, è avvenuto il “confronto” con gli aquilani.

Insulti, lanci di oggetti e sassi, ma anche più di qualcuno che è venuto a contatto, con pugni e calci o con le aste delle bandiere e le bottiglie. Con il grosso dei “contendenti” a volto rigorosamente coperto da sciarpe e cappucci. Poteva davvero accadere l’irreparabile. Il tutto, è un dato oggettivo, al cospetto di una presenza di forze dell’ordine che definire esigua è persino eufemistico: pochissimi uomini rispetto a quelli che pure erano stati richiesti. La società dell’Aquila aveva fatto presente i rischi possibili con delle comunicazioni. È solo grazie all’audacia e alla professionalità di chi si è trovato a gestire l’emergenza che è stato evitato il peggio. 

Adesso scatteranno gli accertamenti per capire cosa è accaduto e quali sono le responsabilità. Di certo le forze dell’ordine hanno moltissimi elementi: qualcuno è stato identificato, sono state annotate le targhe delle auto, ma soprattutto l’intera zona è coperta dalle telecamere i cui filmati saranno minuziosamente vivisezionati. È probabile che scattino i Daspo, ovvero i divieti a partecipare a manifestazioni sportive per molto tempo e per molte persone. Che potesse esserci una coda velenosa del match è apparso chiaro anche all’interno dello stadio, visti i ripetuti battibecchi tra le tifoserie, in particolare tra gli ospiti e gli aquilani sistemati in tribuna.

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